Home ATTUALITÀ A “Report” ancora l’orrore degli allevamenti intensivi di maiali

    A “Report” ancora l’orrore degli allevamenti intensivi di maiali

    Nuova inchiesta di Giulia Innocenzi per “Report” sui maiali detenuti negli allevamenti intensivi d’Italia tra malagestione della peste suina africana e maltrattamenti. 

    Maiali sbattuti a terra con violenza, scrofe circondate da decine di cuccioli morti e verri con profonde ferite sul corpo. Queste alcune immagini dell’inchiesta “Il virus e il nemico in casa” di Giulia Innocenzi per “Report”. Dopo essere stata trasmessa domenica 17 novembre 2024 su Rai 3, l’indagine ha scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica. Già, perché questi animali, così buffi, eppure, così intelligenti, dovrebbero rappresentare l’eccellenza del Made in Italy come mortadelle, prosciutti e salami.

    Eppure, ancora una volta la giornalista del programma televisivo del servizio pubblico ha svelato un vero e proprio orrore tra malagestione della peste suina africana e maltrattamenti al bestiame.

    Immagini che, a detta del Presidente di Assosuini, Elio Martinelli, si riferirebbero a cinque anni fa. “Anziché rispondere nel merito, si preferisce cercare di delegittimare coloro che denunciano“, ha scritto sui social Giulia Innocenzi. Proprio per questo “Report”, attraverso l’inchiesta “Fake suini” trasmessa domenica 24 novembre 2024, ha smentito punto per punto le accuse di manipolazione del servizio giornalistico. Quelle clip raccolte da Last Chance for Animals (LCA), secondo documenti mostrati in diretta, sarebbero state immortalate nel corso del 2024. A preoccupare, inoltre, anche lastre di amianto all’aria aperta con seri rischi per la salute dell’ambiente, degli animali e degli uomini.

     

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    Qual è, dunque, la soluzione a tutto ciò? “Cambiare sistema produttivo. Chiediamo al Governo Meloni di investire, anziché in indennizzi e sostegni al settore, in innovazione come la carne coltivata“, ha spiegato a Teleambiente Lorenza Bianchi, Responsabile Area Transizione Alimentare della Lega Antivivisezione (LAV).

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