A Roma eseguita una vasta operazione contro un’organizzazione criminale associata alla cosca Mazzaferro, sequestrando beni per circa 7 milioni di euro e arrestando 25 persone. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e condotta dalla Guardia di Finanza con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO), ha smascherato un complesso sistema di frodi fiscali e riciclaggio finalizzato a finanziare attività illecite. Tra i reati contestati figurano l’emissione di fatture false, riciclaggio e indebita percezione di fondi pubblici, tutti commessi per favorire l’organizzazione ‘ndranghetistica.
Dettagli dell’operazione: arresti e sequestri milionari
L’indagine ha portato all’arresto di 25 persone, di cui 7 condotte in carcere, 12 poste agli arresti domiciliari e 6 soggette all’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria.
Contestualmente, le autorità hanno sequestrato preventivamente beni e denaro per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro. I sequestri riguardano 5 società di capitali e 17 persone fisiche coinvolte.
Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Roma, costituiscono il culmine di un’indagine meticolosa che ha raccolto prove significative a carico degli indagati, tra cui diversi imprenditori operanti nel settore della distribuzione di carburanti nella Capitale.
Il sistema delle frodi fiscali scoperto dall’operazione
Il clan Mazzaferro avrebbe orchestrato un sofisticato sistema di frodi fiscali noto come “frode carosello”, utilizzando una rete di società intestate a prestanome. Queste aziende simulavano operazioni commerciali inesistenti per evadere l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).
I profitti illeciti venivano poi reinvestiti nello stesso settore, con l’acquisizione di nuovi distributori e depositi di carburante. Questo schema non solo garantiva un continuo flusso di denaro, ma rafforzava anche il controllo del clan sul mercato del carburante, consolidando la sua posizione economica.
I risultati dell’operazione contro il clan Mazzaferro
La Guardia di Finanza, con il coordinamento della DDA, ha condotto l’operazione attraverso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (GICO), specializzato nel contrasto ai reati economici legati alla criminalità organizzata.
Le indagini hanno richiesto un’analisi approfondita dei documenti contabili e delle transazioni finanziarie per identificare i flussi di denaro e le modalità di riciclaggio. Inoltre, l’utilizzo di tecniche avanzate di intelligence finanziaria ha permesso di risalire ai responsabili principali e di smascherare la rete di complicità.