Mario Caucci, ex marito di Noemi Bocchi, noto imprenditore e dirigente della squadra di calcio di Tivoli, è stato condannato dal tribunale di Roma a quattro anni di reclusione per accuse di maltrattamenti e mancato mantenimento nei confronti dell’ex moglie. La vicenda, iniziata nel 2019 con una denuncia formale da parte della donna, ha portato a una lunga battaglia legale in cui la Procura aveva richiesto una pena di cinque anni e mezzo.
La denuncia di Noemi Bocchi e l’inchiesta
La denuncia di Noemi Bocchi contro Mario Caucci, presentata presso il commissariato di Prati nel settembre 2019, ha rappresentato l’inizio di un’indagine approfondita. Bocchi, nota come attuale compagna dell’ex calciatore Francesco Totti, ha accusato l’ex marito di violenza fisica e di comportamenti vessatori, portando alla luce un episodio specifico avvenuto nell’autunno dello stesso anno.
Secondo quanto riportato nella denuncia, Caucci si sarebbe recato a casa della donna intorno alle quattro del mattino, suonando ripetutamente al citofono. Al rifiuto di lei di farlo entrare, la situazione sarebbe degenerata, culminando in un’aggressione in cui l’uomo l’avrebbe afferrata per il collo, costringendola a rifugiarsi in bagno per proteggersi. Dopo questo evento, Bocchi ha deciso di avviare formalmente il procedimento legale.
Mancato mantenimento e altri reati contestati
Oltre alle accuse di maltrattamenti, la denuncia presentata includeva anche l’accusa di mancato mantenimento economico nei confronti dei figli avuti dalla coppia.
Caucci, secondo quanto emerso dalle indagini, non avrebbe fornito il supporto economico concordato, aggravando ulteriormente la situazione già tesa tra i due.
La Bocchi ha descritto nei dettagli le difficoltà affrontate, segnalando come l’imprenditore non avesse adempiuto agli obblighi di mantenimento stabiliti per garantire il benessere dei figli. Questo aspetto ha giocato un ruolo cruciale nel processo, contribuendo alla decisione del tribunale di condannarlo per entrambi i reati.
La sentenza e le richieste della Procura
Il processo, svoltosi presso il tribunale di Roma, ha visto la Procura richiedere una condanna di cinque anni e mezzo per Caucci, considerando la gravità delle accuse e i riscontri ottenuti nel corso dell’inchiesta.
Tuttavia, il giudice ha emesso una sentenza finale di quattro anni di reclusione. La decisione è stata presa a porte chiuse, su richiesta della difesa di Noemi Bocchi, per preservare la riservatezza dei dettagli personali e familiari coinvolti.
La sentenza ha segnato un importante sviluppo in un caso complesso, che ha evidenziato dinamiche di violenza domestica e questioni legate all’obbligo di mantenimento, spesso trascurate in ambito giudiziario.
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