Potrà sicuramente risultare antipatico, per i suoi modi spesso arroganti o da ’bulletto’, ma è innegabile che la sua vicenda sia un tantino ’eccessiva’: ha fatto più carcere lui che banditi e balordi finiti sulle cronache dei giornali per crimini a volte efferati. Ed oggi, intervenendo davanti ai giudici milanesi della sezione misure di prevenzione (chiamati a decidere sul sequestro dei suoi beni, finiti nella rete dei magistrati), Fabrizio Corona ha sbottato: “Solo quest’anno pago due milioni di tasse dalla galera per Fenice. Chi ha mai pagato un solo euro di tasse dal carcere, Mantovani? O Formigoni che non ci andrà mai?”. In particolare, la difesa dell’ex paparazzo chiede che il suo assistito possa poter tornare in possesso della sua abitazione, e dei suoi soldi: circa 1,7 milioni di euro. Mentre il difensore Ivano Chiesa ha tenuto a ribadire che “è infondato il giudizio di pericolosità di Corona”, l’altro legale, avv. Luca Sirotti, “il dibattimento ha già affrontato la provenienza delle somme di denaro: quei soldi sono frutto del lavoro delle due società Fenice e Atena per cui lui ha lavorato”. Denaro sulle cui origini Corona ha assicurato: “Per quanto riguarda Atena è stato molto più semplice ricostruire tutte le entrate, questi soldi sono stati tutti dimostrati. Per Fenice è più complicato, ma io sono disposto anche a rinunciare ai termini della prescrizione, con il tempo posso dimostrare da dove vengono quei soldi e che sono di Fenice”. Intanto sentito chiamato in causa dal fotografo dei vip, “Caro Corona, la differenza fra te e me attiene a un campo a te sconosciuto: lo stile. Io non ho mai attaccato nessuno per difendere me stesso. Buona fortuna. Ma le tegole non finiscono mai di colpire Corona cadendo, la Dda ha infatti presentato ricorso contro le ipotesi cadute nel processo, relative ai 2,6 milioni di euro in contanti in cui Corona è stato condannato a un anno. La prossima udienza è fissata per il 14 novembre.
M.