“Sono in una condizione disastrosa, mi hanno sequestrato tutto e non ho più neanche un lavoro visto che si sono presi la mia ditta. Chi può mi aiuti, ho tre bambini, cerco lavoro ma nessuno me ne da. Per favore datemi una mano Grazie e che Dio vi Benedica”. E laccorato appello lanciato da un padre di famiglia disperato, come tanti purtroppo ve ne sono in questi tempi del Paese. Ma quello che scrive disperato dalla pagina Facebook Il boss non Boss ma Boss nel suo mestiere, è nientemeno che Antonino Tony Ciavarello, genero di Totò Riina e marito di Maria Concetta, una delle figlie del boss di Corleone. Lanciando la colletta online, luomo si racconta come “un martire perseguitato dalla procura di Palermo dal 25 aprile del 94, giorno in cui mi sono fidanzato con mia moglie”. In realtà Tony non è il solo a lamentare gravi problemi economici: anche Lucia, la figlia più piccola di Riina, nei mesi scorsi avevaespresso il suo disappunto perché il comune di Corleone le aveva negato il bonus bebè. “Purtroppo devo chiedere aiuto a tutti quelli che possono darmi una mano – scrive ancora il genero di Riina – vi prometto che appena mi rimetto in sesto con il lavoro restituirò tutto a tutti o faremo beneficenza per altri bisognosi”. Non ci sentiamo di giudicare tale post, anche perché quando un padre di famiglia – per giunta legato a determinati personaggi – decide di mettersi così in piazza,non può che essere davvero disperato.
M.