“E’ evidente che le parole del Capo dello Stato non sono state ascoltate dalla maggioranza. Non le ha ascoltate Nordio, non le ascolta La Russa, che in una intervista sorprendente mette in discussione la separazione dei poteri. Anche stamattina si cerca la strada del governo contro tutti e così rischiamo uno scontro istituzionale. E tutto questo per lo spostamento di 16 migranti trattati come pacchi, ma che pacchi non sono come ci ricorda la Cei, costato quasi un miliardo. Un miliardo che poteva servire per la sanità sulla quale Giorgia Meloni ha detto il falso in Parlamento perché per il prossimo anno, in manovra, ci saranno solo 900 milioni per la salute degli italiani. Noi non vogliamo lo scontro. Loro lo cercano perché non sanno governare”.
Sono le parole con cui si è espresso il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia questa mattina a Sky Start.
aggiornamento ore 10.31
“E’ in atto uno scontro tra poteri pericoloso – sostiene Boccia – Noi vorremmo parlare dei problemi degli italiani, della manovra di bilancio. La destra invece cerca uno scontro istituzionale. Se si è incapaci di governare non si deve scaricare la responsabilità di ciò che non si riesce a fare su un potere dello Stato. Non si può attaccare la magistratura, come questa destra sta facendo, innescando uno scontro tra poteri pericoloso. I ministri non possono andare a manifestare sotto un tribunale mentre è in corso un processo. Siamo molto preoccupati. Il presidente La Russa, seconda carica dello Stato, chiarisca se intende sottoporre il potere giudiziario a quello esecutivo. Sarebbe grave”.
Aggiornamento ore 13.49
“Forse perché come dice La Russa, la Costituzione l’hanno scritta cattolici, comunisti, conservatori, monarchici, ma non fascisti, vorrebbe cambiarla. Non glielo consentiremo perché le basi sono nella lotta di Liberazione dal nazifascismo, nella parte giusta della storia. Quella che consente anche a La Russa, seconda carica della Repubblica, di dire parole gravissime contro un altro potere dello Stato”, attacca Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Poi, la replica del presidente del Senato alle accuse: “Non ho mai detto né pensato che occorra sottoporre i pubblici ministeri all’esecutivo, al contrario ho detto chiaramente che maggioranza, opposizione e magistratura concordemente, debbono risolvere la questione dei confini tra le funzioni della politica e quelle della magistratura”.
Aggiornamento ore 16,31