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    La crescita del commercio illecito di sigarette in Europa

    Il consumo illecito di sigarette in Europa ha registrato un ulteriore aumento nel 2023, come evidenziato dal Rapporto KPMG, commissionato da Philip Morris International (PMI). Il documento lancia l’allarme sull’espansione del contrabbando e della contraffazione, che ha portato a un volume complessivo di 35,2 miliardi di sigarette illecite consumate, rappresentando l’8,3% del consumo totale nella Regione. Questo fenomeno rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica, la sicurezza e l’economia, con un impatto diretto sulle entrate fiscali dei Paesi membri dell’Unione Europea. La Francia rimane il Paese più colpito, mentre l’Italia mostra una significativa riduzione del consumo illegale grazie a misure efficaci di contrasto.

    Nel 2023, il commercio illecito di sigarette ha toccato livelli preoccupanti in tutta Europa. Il Rapporto KPMG rivela che il volume di sigarette illegali consumate è salito a 35,2 miliardi di unità, pari all’8,3% del consumo complessivo di sigarette nell’Unione Europea. Questo aumento è stato alimentato principalmente dalle reti criminali che, sempre più spesso, si concentrano sui mercati con imposte e prezzi più elevati. Di queste sigarette illecite, ben 12,7 miliardi sono risultate contraffatte, costituendo una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata. L’elevata tassazione nei Paesi europei ha portato i consumatori a rivolgersi al mercato nero, aggravando ulteriormente il problema.

    Aggiornamento ore 16

    Le conseguenze economiche di questo fenomeno sono estremamente rilevanti. Nel 2023, i governi dell’Unione Europea hanno perso circa 11,6 miliardi di euro in entrate fiscali a causa del commercio illecito di sigarette, una cifra in crescita rispetto agli 11,3 miliardi di euro persi nel 2022. La Francia è il Paese che ha subito la perdita più significativa, con ben 7,3 miliardi di euro non incassati a causa del consumo di 16,8 miliardi di sigarette illecite. Questa perdita fiscale non solo riduce le risorse destinate a servizi pubblici essenziali, ma rappresenta anche un ostacolo agli sforzi per ridurre la diffusione del fumo e promuovere la salute pubblica.

    Il Rapporto KPMG mette in luce anche la crescente professionalizzazione della criminalità organizzata nel settore delle sigarette illegali. Le interviste condotte con le forze dell’ordine evidenziano come le reti criminali abbiano iniziato a localizzare i loro impianti di produzione illegale in prossimità dei Paesi dell’Europa occidentale, avvicinandosi così ai mercati principali. Solo nel 2023, le autorità hanno sequestrato almeno 113 siti di produzione clandestina in 22 Paesi europei. Questi impianti illegali, gestiti da reti ben organizzate, sono in grado di produrre grandi quantità di sigarette contraffatte, pronte per essere distribuite sul mercato nero europeo.

    Aggiornamento ore 17

    Nonostante il preoccupante aumento del commercio illecito in Europa, l’Italia rappresenta un esempio positivo di riduzione del fenomeno. Dal 2019 al 2023, il volume di sigarette illegali consumate nel Paese è diminuito significativamente, passando da 2,61 miliardi a 1,07 miliardi di unità. La quota di mercato delle sigarette illecite è scesa dal 3,9% all’1,8% nello stesso periodo. Questo successo è il risultato di una stretta collaborazione tra forze dell’ordine, attori pubblici e privati, e l’implementazione di sistemi di tracciabilità all’avanguardia. Tuttavia, nonostante i progressi, l’Italia ha comunque subito una perdita fiscale stimata di 219 milioni di euro nel 2023.

    Aggiornamento ore 18