I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno arrestato sette persone accusate di essere coinvolte in assalti armati a furgoni portavalori e rapine a danno di autotrasportatori. Gli arresti sono avvenuti nell’ambito di un’inchiesta su un assalto a un furgone avvenuto a dicembre 2021 ad Ascoli Satriano. Le indagini hanno permesso di ricostruire altri crimini simili, tra cui una tentata rapina e tre assalti a camion, tutti caratterizzati dall’uso di armi da guerra e metodi violenti. Gli indagati affrontano accuse gravi, tra cui rapina aggravata, sequestro di persona e detenzione di armi.
Il 3 dicembre 2021, un furgone portavalori è stato attaccato sulla Strada Statale 655 ad Ascoli Satriano. L’attacco è stato condotto da un gruppo armato che ha utilizzato autovetture di grossa cilindrata per speronare il mezzo blindato. Le forze dell’ordine hanno arrestato sette individui coinvolti in questo crimine, accusati di rapina aggravata, sequestro di persona, ricettazione, e detenzione illegale di armi, tra cui pistole e fucili da guerra. L’assalto, caratterizzato da una violenza estrema, ha visto l’uso di mezzi pesanti per bloccare la strada e bande chiodate per fermare il traffico, ma è stato sventato grazie ai sistemi di sicurezza del furgone.
Aggiornamento ore 11.00
Il 21 gennaio 2022, un altro tentativo di rapina è avvenuto sempre lungo la S.S. 655 ad Ascoli Satriano. Anche in questo caso, un commando armato ha tentato di fermare un furgone portavalori utilizzando tecniche simili a quelle del precedente assalto. Tuttavia, i sistemi di sicurezza installati sul veicolo hanno impedito ai criminali di portare a termine il loro piano. L’attacco, che avrebbe potuto causare gravi conseguenze, è stato sventato, ma ha messo in evidenza la pericolosità e l’organizzazione del gruppo criminale.
Aggiornamento ore 11.30
Le indagini hanno portato alla luce ulteriori crimini commessi da alcuni dei sospettati, tra cui tre rapine avvenute tra le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani (B.A.T.). In queste occasioni, i rapinatori, mascherati e armati, fermavano i camionisti lungo la strada e, sotto la minaccia delle armi, li costringevano a consegnare i veicoli. Le vittime venivano poi abbandonate in luoghi isolati, aumentando il senso di pericolo e vulnerabilità. Questi episodi mostrano un modus operandi ben strutturato e violento, tipico di gruppi criminali organizzati.
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