Home ATTUALITÀ Peste suina africana in Italia: oltre 50mila maiali abbattuti

    Peste suina africana in Italia: oltre 50mila maiali abbattuti

    La peste suina africana continua a espandersi in Italia, portando all’abbattimento di oltre 50.000 maiali nel tentativo di contenere l’epidemia. Come riportato dal *Sole 24 Ore*, ogni giorno emergono nuovi focolai e, in conformità con la normativa vigente, quando un animale malato viene individuato in un allevamento, tutti i capi presenti devono essere abbattuti. L’epidemia di peste suina è stata rilevata per la prima volta in Italia nel gennaio 2022 e, da allora, la situazione si è aggravata, con crescenti focolai in diverse regioni.

    Ad oggi, secondo quanto dichiarato dal commissario straordinario per la Peste Suina Africana Giovanni Filippini in un’intervista con Adnkronos, ci sono 24 focolai attivi negli allevamenti domestici di suini in Italia. La Lombardia risulta essere la regione più colpita, con 18 focolai, seguita dal Piemonte con 5 focolai e dall’Emilia Romagna con un solo focolaio. Questa distribuzione geografica dimostra come il virus si stia diffondendo soprattutto nelle aree a maggior densità di allevamenti suini, mettendo a rischio non solo la salute animale, ma anche la sostenibilità economica del settore.

    Aggiornamento ore 7.30

    L’industria suinicola italiana è un pilastro fondamentale dell’economia agricola nazionale. Con circa 10 milioni di maiali allevati, la metà dei quali concentrati in Lombardia, il settore genera un giro d’affari complessivo di 20 miliardi di euro l’anno e sostiene circa 100.000 posti di lavoro, tra produzione diretta e indotto. L’impatto economico della peste suina africana è devastante: non solo per la perdita immediata dei capi, ma anche per le implicazioni a lungo termine sulla produzione, la distribuzione e la fiducia dei consumatori. Il rischio di una diffusione incontrollata potrebbe portare a misure restrittive ancora più severe e a una crisi senza precedenti per il comparto suinicolo.

    Aggiornamento ore 8

    La gravità della situazione è testimoniata dalle parole di Alberto Cavagnini, un allevatore della Lombardia, intervistato dal *Sole 24 Ore*. “Venerdì abbiamo scoperto un maiale positivo nel nostro allevamento lodigiano di Marudo e la prossima settimana saremo costretti ad abbattere 1.500 capi,” ha dichiarato Cavagnini, esprimendo la sua preoccupazione per l’evoluzione della situazione. La Lombardia, epicentro dell’epidemia in Italia, è in uno stato di allerta elevata. Cavagnini ha espresso il timore che una diffusione più ampia della peste suina potrebbe trasformarsi in un’ecatombe per l’industria suinicola lombarda e italiana in generale.

    Aggiornamento ore 8.30