Accusando l’Unesco di essere ’anti Israele’, gli usa hanno deciso di uscirne fuori. Lo ha reso noto Irina Bokova, direttore generale dell’agenzia culturale dell’Onu. Il dipartimento di Stato americano, ha riferito la portavoce Heather Nauert, spiega che “la decisione non è stata presa alla leggera e riflette le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati dell’Unesco, la necessità di riforme fondamentali per questa organizzazione e il continuo pregiudizio anti israeliano all’Unesco”. Tuttavia, ha poi aggiunto, gli Gli Stati Uniti “rimangono impegnati come stato osservatore non membro per contribuire con le opinioni, prospettive e competenze americane”. Ma non è la prima volta che accade. In realtà già negli anni Ottanta, sotto la presidenza Reagan, gli Usa decisero di abbandonare l’Unesco. Rientrati Bush figlio, poi con Barack Obama avevano smesso di finanziare l’Unesco in segno di protesta contro l’ingresso della Palestina come stato membro dell’organizzazione. Dunque dal dal 31 dicembre 2018 gli Usa se ne andranno, e per qusto la Bokova, riferendosi anche alla crescita del terrorismo e dell’estremismo nel mondo, ha espresso “profondo rincrescimento. L’Unesco non è mai stato così importante per gli Usa e gli Usa per l’Unesco”.
M.