Oggi nella sala Nassirya del Senato, Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti hanno presentato Rinascimento, un nuovo movimento che predilige la cultura come programma politico e, alla pari del lavoro, la bellezza in Costituzione nell’art.1. E’ la proposta di Vittorio Sgarbi che con Giulio Tremonti ha presentato il movimento ’Rinascimento’. Dopo aver scritto insieme un libro dal titolo omonimo, ora si imbocca la strada delle elezioni. “Mica facciamo come Pisapia che lancia Campo progressista o come si chiama e poi non si candida”, afferma Sgarbi illustrando le linee guida del neo movimento, che prende nome dal libro che il critico darte ha scritto con leconomista. “Se passa il Rosatellum spiega Sgarbi, ma senza anticipare eventuali alleanze – bisognerà discutere i collegi uninominali”. Ma non è un mistero di come Berlusconi abbia apprezzato pensieri e concetti che, come nel libro, formano lossatura di Rinascimento, al punto di aver esternato “la sua adesione”. Ad illustrare leventuale collocazione del movimento è spettato al coordinatore politico nazionale, il senatore Paolo Naccarato, che ha spiegato, “Se la legge elettorale imporrà le coalizioni, valuteremo sul momento con chi coalizzarci”. Dal canto suo Tremonti ha illustrato i punti cardine sui quali è fissato il programma: “Puntare sulla cultura, che è ciò che ci contraddistingue nel mondo perché gli Uffizi valgono più dell’alveare meccanico tedesco o della palude digitale, via il vincolo di sottomissione all’Ue, abrogazione delle leggi Bassanini che destrutturano e lottizzano lo Stato, tregua legislativa (con quattro Codici abbiamo avuto il boom economico, ora siamo in crisi con 10mila chilometri di leggi l’anno)”.
M.