Citando le stime raccolte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il vice direttore generale dell’Oms per la Salute della famiglia, delle donne e dei bambini, Flavia Bustreo, ha ricordato numeri e casi a dir poco impressionanti. Gli ultimi dati dimostrano che ogni giorno 3.000 adolescenti muoiono nella maggior parte dei casi per cause prevenibili, e che – prosegue il vice direttore generale dell’Oms – molti dei fattori di rischio che determinano malattie nell’età adulta si sviluppano e consolidano proprio durante l’adolescenza. Investire e garantire per loro il diritto alla salute, all’educazione e alla piena partecipazione alla società può rappresentare una preziosa risorsa di sviluppo a livello nazionale e globale. Un rapporto dedicato alle adolescenti indica infatti che nel mondo un giovane under 20 su 10 è stata vittima di un atto di violenza sessuale. Ancora più impressionante è apprendere che ogni anno qualcosa come 16 milioni di giovani di unetà compresa tra i 15 e i 19 anni (ed 1 milione le under 15 ), danno alla luce un bambino. Questo basta a far capire perché le complicazioni relative alla gravidanza e al parto figurano come la seconda causa di morte per le adolescenti. Numeri contenuti nel Dossier ’Indifesa’ (il rapporto sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo, illustrato annualmente da Terre des Hommes), presentato recentemente a Roma. Allinterno, tra i vari obbrobri contenuti, spicca anche il focus dell’Oms intitolato ai matrimoni precoci, dove si spiega che ogni anno ben 39mila ragazze tra i 15 e i 19 anni vengono costrette a sposare uomini molto più che maturi, Si stima che, tra il 2011 e il 2020, questi indegni rituali tribali saranno complessivamente 140 milioni. Ad esempio, l’agenzia delle Nazioni Unite per la Sanità, ha calcolato che almeno 32 milioni di donne e ragazze in età riproduttiva, vivano in contesti di pura emergenza. E’ proprio in queste situazioni che si manifestano le principali cause di morte legata a gravidanza e parto, specie nelle giovani fra i 15 e i 19 anni. Come afferma la Bustreo, “Gli adolescenti rappresentano un sesto della popolazione mondiale e hanno bisogni specifici che devono essere rispettati e adeguati ai contesti in cui vivono. Per anni questo è stato ignorato, è arrivato il momento di porre gli adolescenti al centro dell’agenda di sviluppo nazionale e globale. E’ innanzitutto una responsabilità degli Stati che definiscono le priorità globali, inclusi i membri del G7, proteggere e favorire lo sviluppo e la salute degli adolescenti, quale fascia fondamentale della popolazione, a partire da azioni che garantiscano l’accesso ai servizi sanitari, e che comprendano anche coloro che vivono in contesti di emergenza umanitaria, migranti e rifugiati.
M.