“Porteremo rapidamente in Commissione Antimafia la vicenda Pignatone”, taglia corto il parlamentare che non risparmia un duro attacco all’attuale presidente del tribunale del Vaticano.
È “davvero sorprendente – dice Gasparri – che il dottor Pignatone non abbia ancora avvertito la necessità di sospendersi dalla delicata funzione” che ricopre. E ancora: “l’indagine che lo riguarda – aggiunge – investe vicende delicatissime e ci riporta a momenti drammatici della vita italiana. In queste ore, interviste di suoi colleghi dell’epoca aggiungono particolari inquietanti, riproponendo vicende relative a Pignatone e alla sua famiglia mai approfondite”.
Aggiornamento ore 13.04
“Mi riprometto di contribuire, nei limiti delle mie possibilità, allo sforzo investigativo della Procura di Caltanissetta”, ha affermato al termine dell’interrogatorio l’ex procuratore.
Secondo l’impianto accusatorio Natoli e Pignatone, dietro la regia dell’ex procuratore di Palermo, Pietro Giammanco, nel frattempo deceduto, per aiutare imprenditori mafiosi come Francesco Bonura e Antonio Buscemi avrebbero cercato di insabbiare un filone dell’indagine mafia-appalti.+
Aggiornamento ore 16.40
A Natoli, in particolare, i pm hanno contestato di aver finto di indagare su una tranche del dossier che riguardava infiltrazioni mafiose nelle cave di Massa Carrara, con la complicità dell’allora capitano della Guardia di Finanza Screpanti. Natoli avrebbe disposto intercettazioni lampo e “solo per una parte delle utenze da sottoporre necessariamente a captazione”, hanno scritto i pm, evitando così che fossero trascritte invece conversazioni “particolarmente rilevanti dalle quali sarebbe emerso, ad esempio, il legame tra l’ex politico Ernesto Di Fresco e Francesco Bonura”.
Aggiornamento ora 19.04