Home SPETTACOLI CINEMA Cinema, negli Stati Uniti un nuovo sciopero degli attori: nel mirino le...

Cinema, negli Stati Uniti un nuovo sciopero degli attori: nel mirino le aziende videogiochi

I lavoratori del settore cinematografico scioperano ancora negli Stati Uniti. Un nuovo sciopero che giunge a distanza di un anno dall’ampio strike che aveva paralizzato Hollywood per 118 giorni. Attualmente, Sag-Aftra (Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists), il sindacato che rappresenta circa 170.000 professionisti del mondo dei media e dello spettacolo, è in agitazione contro le principali aziende di videogiochi.

Dopo quasi due anni di tentativi falliti per rinegoziare l’Interactive Media Agreement, un contratto relativo al doppiaggio e alla motion capture nel settore videoludico e scaduto nel novembre 2022, i lavoratori manifestano il loro dissenso. Essi contestano l’uso improprio dell’intelligenza artificiale che danneggia i diritti degli interpreti.

Cinema, nuovo sciopero in USA

Fran Drescher, presidente SAG-AFTRA ha dichiarato: “Basta così. Quando inizieranno a impegnarsi seriamente per offrire un accordo con cui i nostri membri possano convivere e lavorare, noi saremo qui, pronti a negoziare”.

Nel mirino, tra le aziende coinvolte troviamo: Activision Productions Inc., Blindlight LLC, Disney Character Voices Inc., Electronic Arts Productions Inc., Epic Games, Inc., Formosa Interactive LLC, Insomniac Games Inc., Take 2 Productions Inc., VoiceWorks Productions Inc. e WB Games Inc.

Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo e capo negoziatore di Sag-Aftra, afferma: “L’industria videoludica genera miliardi di dollari di profitti all’anno grazie alle persone che progettano e creano quei giochi compresi i membri del sindacato che danno vita a personaggi memorabili e amati e meritano le stesse tutele dei loro colleghi del cinema, della televisione, della musica e dello streaming. Chiediamo un equo compenso e il diritto al consenso informato per l’uso di volti, voci e corpi da parte dell’Ia. È sorprendente che gli studios dei videogiochi non abbiano imparato nulla dalle lezioni dell’anno scorso”.