Il calciomercato della Lazio è aperto. Lo dice direttamente il direttore sportivo Angelo Fabiani in una intervista ai microfoni di Lazio Style Channel. “Il mercato non è finito, è come il dio danaro, non dorme mai. Va fatta una riflessione, ci sono delle norme che impongono determinate azioni. La norma della lista non l’ho inventata io. In Europa addirittura devi levare un altro giocatore. Se faccio entrare due over ne devono uscire due. Chi esce? Zaccagni, Romagnoli, Isaksen, Tchaouna? Fare mercato è difficile. Si cercano giocatori 2003-04 perché non rientrano nella lista. Trovarli all’altezza è sempre più difficile. Quando la notizia va in giro sui social, arrivano le squadre più grandi e se li prendono. Avevo individuato centrocampista del Metz (Camara). Come è apparso sui giornali è arrivato il Monaco e se l’è portato via. Sono costretto a non far uscire niente. Quando un nome viene accostato alla Lazio gli intermediari vanno a bussare alle porte di altri club. Non si può competere con i colossi del calcio che dietro a loro hanno multinazionali. A volte i club chiamano giornalisti e procuratori per far lievitare i costi. Bisogna sapere convivere con queste acque agitate”.
Aggiornamento ore 9.00
Domande a raffica per Fabiani anche sul percorso della Primavera- “Da qualche anno abbiamo avviato un processo di rinnovamento e meritocrazia all’interno del settore giovanile. Stiamo lavorando su profili sui quali intravediamo qualcosa per il futuro. La Primavera è andata oltre le aspettative lo scorso anno, si è giocata una semifinale scudetto contro la Roma, peccato che ce la siamo giocata male. Sono convinto che in finale contro il Sassuolo potevamo avere la meglio. L’importante è che le situazioni negative ti possano dare la forza di andare avanti con fiducia e convinzione”.
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Capitolo fascia di capitano. “Per comandare bisogna saper ubbidire. Non è un concetto rivolto a Cataldi al quale va rispetto e stima. Quando si dice che c’è un cambio nel modus operandi, a livello dirigenziale, di conduzione tecnica, di concetti futuri. Giusto o sbagliato lo dirà la storia. Bisogna che tutti siamo dentro questo concetto. La Lazio si deve riappropriare della Lazio. Il calciatore è un dipendente della Lazio e deve lavorare per chi ama la Lazio. Dico ai tanti tifosi che quando parlano con dirigenti devono prestare attenzione a ciò che pensano. Perché quello che dicono non corrisponde a ciò che pensano. Mi dispiace quando il Fabiani di turno dice qualcosa per prendere in giro i tifosi. Questo è altamente offensivo e non lo tollero. Sono abituato a sottostare a delle regole. Il qualunquismo non fa bene a nessuno e ci si inseriscono i furbacchioni. Il diavolo è tentatore, la volpe è furba. Amo proteggere le persone leali che quando parlano dicono effettivamente il loro pensiero”.
Aggiornamento 14.00