“Con riferimento all’assegno di inclusione, al 30 giugno risultano accolte 697.640 domande, con circa 1,7 milioni di persone coinvolte, mentre per il supporto per la formazione e il lavoro parliamo di 96mila persone”.
Sono i termini con cui si è espressa la ministra del Lavoro, Marina Calderone, al question time alla Camera. Calderone ha detto che “l’impatto che sta avendo l’assegno di inclusione, misura introdotta con il decreto legge Lavoro del 2023, anche alla luce delle disfunzioni che le precedenti misure (il reddito di cittadinanza, n.d.r.) hanno manifestato”. “Sulla base delle analisi dell’Istat – ha spiegato la ministra – la quota delle famiglie in povertà assoluta che ha partecipato alla vecchia misura del reddito raggiunge al massimo il 37,2% nel corso del 2021. Una quota che equivale al 59% dei beneficiari. Questi dati evidenziano la mancata partecipazione di un numero rilevantissimo di famiglie e di persone in condizioni di povertà assoluta, e il contemporaneo accesso al reddito di una consistente quota di beneficiari, di poco superiore al 40%, che non riscontrano le condizioni di povertà”.
Aggiornamento ore 13.19
Calderone ha dichiarato che “le prese in carico dei destinatari dell’adi sono pari a 634.192” e ha aggiunto che “le rilevazioni Istat ci parlano di povertà in calo. Il 2023 ha visto una riduzione del rischio di povertà monetaria di 1,2 punti”.
Aggiornamento 16.31
Secondo la ministra, “l’erogazione dell’assegno di inclusione e del supporto formazione lavoro è subordinata non solo al mero possesso di requisiti, ma anche all’adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. E’ imprescindibile considerare il cambio di rotta nelle modalità di attribuzione delle risorse, basato non più su un meccanismo di autocertificazione e con eventuale controllo successivo a campione, ma su un efficace modello di verifica a monte della sussistenza dei requisiti”.
Aggiornamento 19,38