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Ultima Generazione: “Colpiti con il manganello al passaggio di Mattarella. La Repubblica e la Costituzione vanno protette da questo governo”

Una denuncia, l’ennesima, quella degli attivisti di Ultima Generazione, giunta ieri in serata, e relativa alla loro presenza nei pressi dell’Altare dela Patria, dove ieri mattina ha avuto la tradiz9nale parata.

Ultima Generazione: “Cinque di noi che assistevano al passaggio del presidente in via IV Novembre, son stati prima placcati e poi manganellati”

Questa mattina, alle ore 9 – testimoniano gli ambientalisti  attraverso un comunicato stampa –  cinque cittadini aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, sono stati fermati dalla polizia mentre assistevano in via IV Novembre al passaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre erano ancora tra il pubblico al di là delle transenne, sono stati placcati dalla polizia e portati in commissariato. Un poliziotto ha usato il manganello su una persona di Ultima Generazione mentre era già trattenuta a terra da altri agenti.

Ultima Generazione: “Questa non è la festa della Repubblica che vogliamo noi. Noi vogliamo la festa di tutti i cittadini, dei contadini che hanno perso tutto, case e raccolti, e degli operai che continuano a morire di lavoro

A loro dire, spiegano gli attivisti, l’intenzione era soltanto quella di chiedere “a Mattarella di proteggerci, e di proteggere la Repubblica perché il governo non lo sta facendo, ma non siamo riusciti ad entrare in strada perché ci hanno bloccato. Questa non è la festa della Repubblica che vogliamo noi. Noi vogliamo la festa di tutti i cittadini, dei contadini che hanno perso tutto, case e raccolti, degli operai che invece continuano a morire di lavoro, dei medici e degli infermieri che sono stati osannati durante la pandemia. Ma oggi in piazza non c’è nessuna di queste categorie”.

Ultima Generazione: “E’ diventata una festa ipocrita, la democrazia è sempre più in pericolo, il governo non ci sta proteggendo. Siamo qua solo per chiedere protezione con un Fondo Riparazione”

Dunque, secondo quelli di Ultima Generazione, quella del 2 Giugno “è diventata una festa ipocrita, la democrazia è sempre più in pericolo, il governo non ci sta proteggendo. Noi siamo qua solo per chiedere protezione con un Fondo Riparazione, che possa soccorrere tutte le persone colpite anche in questi giorni, e che lo saranno sempre di più in futuro come ci dice la scienza. Invitiamo tutti il 1 ottobre in Piazza del Popolo”.

Ultima Generazione: “La Repubblica siamo tutti noi, ma oggi, come negli anni passati, non sfileremo lungo i Fori Imperiali”

Dunque, domanda e si domanda Ultima Generazione nella nota stampa. “Qual è la Repubblica che oggi viene celebrata dalle più alte cariche dello Stato? Quella dell’esibizione dei mezzi e dei corpi militari alla parata dei Fori Imperiali, o quella di decine di milioni di cittadini che quotidianamente fanno vivere silenziosamente lo Stato con il loro impegno nella scuola, nella sanità, nell’aiuto alle persone più deboli, nei settori più importanti dell’economia, come l’agricoltura e l’industria? La nostra Costituzione, con i suoi valori e principi fondativi, dice chiaramente che la Repubblica siamo noi, tutti i cittadini, ‘senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’. Ma oggi, come anche negli anni passati, questi cittadini che rappresentano la Costituzione sostanziale, non sfileranno lungo i Fori Imperiali”.

Ultima Generazione: “I nostri corpi per proteggere la Repubblica”

Dunque, si legge nella nota stampa, “La Repubblica, con la sua bellissima Costituzione del tutto disattesa, va oggi più che mai protetta. Ma non con le armi e i soldati da un invasore nemico, ma da un governo che quelle armi le produce per fare PIL e per vendere morte in Ucraina e in Palestina, e nei conflitti di altre regioni del pianeta. Un governo che ha abbandonato completamente i suoi cittadini, vittime quotidiane di uno Stato che non investe nella sanità pubblica, nella scuola, nel lavoro sicuro, nella prevenzione geomorfologica, nei diritti delle persone e nel sostegno ai cittadini più fragili. Ecco perché anche oggi con la nostra azione di disobbedienza civile nonviolenta, abbiamo scelto di mettere i nostri corpi a protezione della Repubblica, perché sogniamo e vogliamo un altro 2 giugno, in cui davvero si celebri la festa di tutte le persone che sono la Repubblica Italiana, fondata sull’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Lo facciamo senza timore dell’oppressione di un governo sempre più autoritario, perché sappiamo che è giusto.

Max