Ancora una violenza sessuale, ripugnante, infame, come tali azioni possono essere definite. Tanto più che questultimo orrendo crimine, oltre che a rilanciare in negativo limmagine della Capitale nel mondo, vede ancora una volta vittima una turista che ha avuto soltanto lingenuità di fidarsi di qualcuno. Lei è una ragazza finlandese a Roma per lavoro, lui, la bestia, un bengalese 23enne, titolare di un permesso di soggiorno come profugo, ottenuto per ’motivi umanitari’ dal 2014. Dopo aver trascorso una serata tra amiche, nei pressi di Castro Pretorio, la giovane ed una sua coetanea cercavano un taxi per rincasare. Allimprovviso si è palesato il bengalese il quale, con modi gentili ed educati si è offerto di dar loro un passaggio. Mentre lamica ha declinato, la finlandese ha invece deciso di seguire il 23enne lì vicino, dove aveva parcheggiato la sua auto. Ovviamente nulla di tutto ciò. Voltato langolo lo straniero ha mostrato le sue intenzioni aggredendo la giovane che ha iniziato ad urlare. Grida che hanno attirato lattenzione di una donna la quale, capita lantifona, dalla finestra ha iniziato ad inveire contro laggressore. Ma come nulla fosse il 23enne ha trascinato la straniera dietro un furgone e, dopo averla stordita con una grossa pietra, lha prima violentata e poi rapinata di 40 euro. Nel frattempo, allertati dalla signora alla finestra, gli agenti della Quarta Sezione della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato Viminale, sono riusciti a rintracciare il bengalese tra le vie di Piazza Fiume.
M.