Dopo il Napoli alla migliore prestazione stagionale ecco la Juve di Allegri in grande spolvero all’Olimpico per una partita giocata sulle montagne russe e ricchissima di occasioni da gol.
Un altro pareggio per i giallorossi che restano al quinto posto con l’Atalanta distanziata di tre punti (ma stasera è in programma la partita dei bergamaschi a Salerno in attesa poi del recupero farsa a fine stagione con la Fiorentina) ma alla squadra di De Rossi stavolta c’è ben poco da rimproverare.
Con cinque cambi nella formazione titolare rispetto alla gara di Europa League, la Roma
ha dato tutto dal punto di vista agonistico e dell’intensità di squadra. Con un Chiesa imprendibile (clamoroso il palo colpito ad inizio ripresa) e un centrocampo sicuramente più tonico rispetto a quello romanista (Cristante in versione maratoneta e costretto agli straordinari per le precarie condizioni di Pellegrini e Paredes), la Juve ha iniziato meglio ma è stata la squadra di De Rossi ad andare in vantaggio al 14’ con un ribattuta di Lukaku su tiro di Cristante dopo una giocata (l’unica) di uno spento Dybala (per lui anche due punizioni dal limite gettate alle ortiche).
Poi il ritorno juventino e il pareggio alla mezz’ora su colpo di testa di Bremer dopo un magnifico cross dell’onnipresente Chiesa.
Nella ripresa la Roma sembra ancora più stanca e in balia delle folate bianconere ma ci pensava l’arbitro Colombo, paradossalmente a darle nuova energia, soprattutto psicologica. Già ammonito nel pt Weah doveva essere espulso al 58’ per l’entrata a forbice sul piede destro di Paredes. E’ vero che lo juventino tocca prima il pallone ma il fischio del fallo da parte dell’arbitro implica automaticamente il secondo giallo che invece non avveniva. A espellerlo dal campo ci pensavo però 3’ minuti dopo Allegri, che memore dello scampato pericolo e in vista di guai maggiori lo sostituiva con Kostic.
Roma in forcing, calci d’angolo a ripetizione e occasioni in serie non sfruttate (l’ultima di Abraham, a tu per tu con Szczesny, dopo un bel pallone rubato da Bove in ripartenza). Ma anche la Juve non è stata a guardare, con Svilar ancora in versione uomo ragno (la reattività del portiere giallorossa è prodigiosa) e il pareggio che alla fine può ritenersi il risultato giusto.
Con la Roma orami quasi sicura del sesto posto dopo il pareggio della Lazio a Monza ma costretta ora a vincere a Bergamo domenica prossima la sfida senza appello contro l’Atalanta che mette in palio il quinto posto.
Anche gli orobici saranno impegnati giovedì in Europa League e tre giorni dopo la gara contro giallorossi arriva la finale di Coppa Italia contro la Juve.
Dal punto di vista fisico la Roma stavolta non dovrebbe subire dazio ma è la gestione dei titolari di De Rossi a preoccupare. Con Dybala uscito alla fine del pt contro la Juve e che dovrebbe partire dalla panchina a Leverkusen e Pellegrini ancora lontano dai suoi standard migliori. Sono loro due gli
uomini chiave, quelli che hanno consentito a De Rossi il salto di qualità e garantito
continuità e giocate.
E’ il tempo delle scelte. Tra Leverkusen e Bergamo è in gioco il
futuro economico e tecnico della Roma che verrà.
Le pagelle di Roma – Juventus 1 – 1
Svilar 7,5, Kristensen 6, Llorente 6, Ndicka 6, Angelino 6,5, Cristante 6,5, Paredes 6, Pellegrini 6 (dal 78’ Bove 6), Dybala 5 (dal 46’ Zalewski 5), Lukaku 6 (dal 68’
Abraham 5,5), Baldanzi 6,5 (dal 68’ Azmoun 5,5)
All. De Rossi 6,5
Claudio Fontanini