IL GIUDICE VA IN PENSIONE: DA RIFARE IL PROCESSO SULLA STRAGE DEL TRENO 904. RIINA UNICO IMPUTATO

    Sembra incredibile ma, visto che il prossimo di mese di ottobre il presidente della corte, Salvatore Giardina, andrà in pensione, il processo d’appello a Firenze per la strage del treno rapido 904 – che ha come unico imputato Totò Riina, assolto in primo grado – non solo dovrà ricominciare da capo ma, addirittura, tutti i testimoni ascoltati nel corso del processo di primo grado dovranno essere riascoltati dalla Corte d’Assise la quale, dovrà poi a sua volta ascoltare anche le nuove testimonianze di sei boss mafiosi, che era già stato deciso di interrogare in appello. Commentando tale decisione, il legale di parte civile, l’avvocato Danilo Ammannato, ha commentato che “C’e’ grande sconforto tra i familiari delle vittime della strage. A più di trent’anni di distanza dalla strage siamo ancora senza una verità accertata da un tribunale. Invitiamo la presidente della Corte d’Appello a fissare la nuova udienza in tempi rapidi”. Stamane, come nella scorsa udienza, steso su una barella, l’imputato Totò Riina era collegato in videoconferenza dal carcere di Parma, dove si trova detenuto. Stamane era tra l’altro prevista la testimonianza di tre boss mafiosi: Giovanni Brusca, Baldassarre Di Maggio e Francesco Paolo Anselmo. Il terribile attentato dinamitardo ebbe luogo nella galleria dell’Appennino, subito dopo la stazione di Vernio. Una strage terribile che devastò letteralmente il rapido 904. Quel drammatico 23 dicembre 1984, morirono 16 persone e 260 rimasero ferite.
    M.