“Nella Giornata Nazionale della Salute della Donna vogliamo ricordare il diritto delle donne di essere informate di tutti i rischi associati all’aborto volontario e il dovere dei consultori e dei presidi medici di informare sui rischi che questa pratica comporta per la loro salute fisica e psichica, smentendo la bugia per cui l’aborto sarebbe una modalità semplice, sicura e senza rischi per superare le difficoltà di una gravidanza inaspettata o complicata”.
E’ quanto affermato oggi (in occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, istituita nel 2015 dal Ministero della Salute, che si celebra ogni anno il 22 aprile), attraverso un articolato comunicato stampa, Maria Rachele Ruiu, portavoce dell’Onus Pro Vita & Famiglia che ha poi aggiunto: “Senza informazione infatti non c’è autodeterminazione”.
I rischi psico-fisici leagti all’aborto, Pro Vita & Famiglia: “La RU486 espone maggiormente le donne al rischio di essere indotte o costrette ad abortire da partner violenti”
“Come ha ben detto la vice-direttrice del Tg1 Incoronata Boccia – si legge ancora nella nota stampa redatta dall’Onlus – subendo una gogna vergognosa, l’aborto è sempre un delitto perché sopprime un innocente, ma va specificato che l’aborto farmacologico con RU486 ha un profilo di sicurezza inferiore rispetto a quello chirurgico, come denunciato anche da autorevoli femministe a livello internazionale, oltre ad essere una procedura dolorosa e traumatizzante in cui il 56% delle donne riconosce il proprio bimbo morto. Come se non bastasse, anche per le modalità private in cui è praticato, la RU486 espone maggiormente le donne al rischio di essere indotte o costrette ad abortire da partner violenti”.
I rischi psico-fisici legati all’aborto, Pro Vita & Famiglia: “E’ dimostrato che ogni aborto può avere serie ripercussioni sulla salute fisica e mentale delle donne”
Ed ancora, spiega la nota della portavoce, “In generale, le ricerche scientifiche dimostrano che ogni aborto può avere serie ripercussioni sulla salute fisica e mentale delle donne: l’aumento del rischio di cancro al seno del 44% per chi subisce un aborto indotto fino a salire addirittura all’89% per chi ne subisce tre (A meta-analysis of the association between induced abortion and breast cancer risk among Chinese females – 2014); infezioni pelviche o genitali, emorragie, perforazioni e cicatrizzazioni della parete uterina, aborti spontanei successivi, parti prematuri in caso di altre gravidanze”.
I rischi psico-fisici leagti all’aborto, Pro Vita & Famiglia: “Urge riportare i consultori a come furono pensati: luoghi dove prendersi carico delle donne”
Insomma, ribatte Maria Rachele Ruiu, “Gli studi mostrano il forte impatto sulla salute mentale: le donne che subiscono aborti indotti rischiano depressioni, disturbo post traumatico da stress, abuso di sostanze e comportamenti autolesionistici fino al suicidio”.
E proprio “Per questo – conclude la portavoce di Pro ita & Famiglia – è fondamentale, dopo il voto favorevole della Camera, che anche il Senato voti l’emendamento al Pnrr che va in questa, giusta, direzione: ovvero riportare i consultori al ruolo per cui furono pensati anche dalla Legge 194, cioè luoghi dove ci si prenda carico delle donne e si offrano loro alternative concrete all’aborto”.
Max
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