Lintera America latina e non solo, guardano con grande preoccupazione alla giornata di oggi in Venezuela, dove avrà luogo l’insediamento della contestata Assemblea Costituente venezuelana. Annunciate in diverse città del paese, Caracas in primis, numerose manifestazioni di protesta e questo, in virtù degli oltre 120 morti degli ultimi 4 mesi (senza contare i feriti e gli arresti), non lascia certo presagire nulla di buono. Composta da 545 membri (tra i quali siedono anche moglie e il figlio del presidente Maduro), l’assemblea Costituente, gode di un immenso potere, come quello di poter riscrivere la Magna carta del Paese, oltre che a sciogliere in qualsiasi momento il Parlamento – attualmente in mano all’opposizione è inoltre libera di modificare le leggi in vigore, ed intervenire sulla magistratura. Oltretutto, la Smartmatic, (società che da anni gestisce il supporto logistico per le elezioni), ha chiesto a un tribunale di Caracas l’annullamento dell’insediamento dell’organismo per la sospetta ’manipolazione’ dei risultati elettorali. Tanto che è lAssemblea non è stata riconosciuta da moltissimi paesi sudamericani, e dagli stessi Stati Uniti i quali, da Washington lhanno definita un “prodotto illegittimo di un processo scorretto messo in moto dalla dittatura di Maduro, con lo scopo di attaccare la democrazia.” Heather Nauert, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha affermato che “Il processo è stato truccato dall’inizio, dal modo irregolare in cui le elezioni sono state indette fino al rifiuto, da parte del governo, di permettere agli elettori di opporsi alla modifica della costituzione”, ha affermato la,. “In un paese che già soffriva di malnutrizione, il regime ha minacciato che chi non avesse votato avrebbe perso l’accesso al cibo, alla pensione e ai benefit lavorativi”.
M.