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Il Settore della pasta sposa la sostenibilità, con misure per ridurre l’impronta ambientale. Tradizione ed innovazione ‘matrimonio possibile’

Per quanto, seppure minimamente, sfiorato da una crisi di mercato che sta veramente penalizzando – specie in ambito alimentare – diversi settori, quello della pasta continua a generare un fatturato annuo superiore ai 5 miliardi di euro, dando al tempo stesso lavoro ad oltre 1omila dipendenti distribuiti nelle circa 120 imprese attive nel Paese.

Un settore, quello della pasta, riconosciuto come il pilastro della dieta mediterranea – nonché simbolo di cultura e tradizione – che, al passo con i tempi, sta anch’esso virando verso la sostenibilità, adottando misure concrete per ridurre l’impronta ambientale, e migliorare così anche l’efficienza energetica.

I pastifici italiani sempre più ‘Green’, la sostenibilità rappresenta ‘ la nuova ricetta’ del successo

Come ben argomenta il Blog di Centrally, “La transizione verso pratiche più sostenibili nel settore della pasta non è solo una questione di responsabilità ambientale, ma diventa anche un fattore di competitività e innovazione.

Tra le strategie adottate – illustrano gli esperti del Blog – spiccano”:

le energie rinnovabili: L’adozione di fonti energetiche rinnovabili sta diventando sempre più frequente, con aziende come Barilla che guidano il cammino attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici. Questi sistemi non solo contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 ma permettono anche un notevole risparmio sulle bollette gas e luce.

l’efficienza energetica: La riduzione del consumo energetico è ormai un obiettivo prioritario. Attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’innovazione tecnologica, le aziende stanno diminuendo significativamente il proprio fabbisogno di energia, riducendo così le spese per la bolletta della luce e del gas.

la gestione sostenibile delle risorse: Il risparmio idrico e una gestione più efficiente dei rifiuti rappresentano altri importanti pilastri dell’impegno verso la sostenibilità. Iniziative volte a ottimizzare l’uso dell’acqua e a promuovere il riciclo contribuiscono a minimizzare l’impatto ambientale dell’intero settore

Tra i pionieri della sostenibilità ecco alcuni dei pastifici italiani più ‘Green’

Entrando nello specifico delle aziende, spiegano ancora da Centrally, Barilla ad esempio si è distinta non solo “per il suo impegno nell’installazione di impianti fotovoltaici, ma anche per aver investito oltre 10,9 milioni di euro in iniziative ambientali”.

Ma non solo, proprio recentemente, la nota azienda emiliana ha annunciato di aver ridotto l’utilizzo di plastica vergine del 25% grazie all’introduzione di materiali riciclati nel packaging dei propri prodotti.

Inoltre, riporta il report pubblicato sul Blog, “Barilla sta esplorando attivamente l’uso di bioplastiche e altri materiali compostabili per oltre il 30% delle sue linee di prodotto, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di packaging riciclabile, compostabile o riutilizzabile entro il 2025. Questi sforzi hanno portato per ora a diversi risultati come:

  • Una riduzione del 32% delle emissioni di gas serra.
  • Un calo del 24% nei consumi idrici per tonnellata di prodotto finito rispetto al 2010.

Ed ancora. Anche altre aziende come La Molisana e De Cecco, stanno seguendo l’esempio, adottando misure simili sia per ridurre il consumo energetico, che per sfruttare le energie rinnovabili, confermando così che, sempre al passo con i tempi, anche l’industria della pasta può essere al tempo stesso tradizionale e all’avanguardia.

In particolare, De Cecco ha già diminuito le sue emissioni di gas serra dell’11%, utilizzando oltre il 50% dell’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.

I pastifici italiani più ‘Green’ guardano alla pasta del futuro fra tradizione ed innovazione

Insomma, conclude l’interessante studio condotto dal Blog di Centrally, “L’industria della pasta italiana sta dimostrando che è possibile conciliare produzione su larga scala e sostenibilità ambientale. L’impegno verso l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione del consumo energetico e una gestione più attenta delle risorse naturali non solo beneficia l’ambiente ma rappresenta anche un modello di business innovativo e responsabile”.

Bellissime notizie anche perché confermano che innovazione e tradizione possono coesistere, andando di pari passo verso la creazione di un futuro sostenibile anche per il settore della pasta.

Max