“Ad aprile a Torino proclameremo uno sciopero unitario del comparto automotive, vale a dire di Stellantis e delle imprese dell’indotto, per chiedere la salvaguardia e il rilancio del quello che tuttora rappresenta il primo settore industriale italiano”.
E’ quanto dichiarano poco fa da Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e responsabile del settore automotive.
Automotive, la Uilm proclama un sciopero unitario: “Rivendichiamo innanzitutto nei confronti di Stellantis un nuovo modello per Mirafiori”
Nella nota stampa vergata all’unisono dai due sindacalisti dei metalmeccanici, si legge inoltre che “Rivendichiamo innanzitutto nei confronti di Stellantis un nuovo modello per Mirafiori, che si aggiunga alla Fiat 500 elettrica e che sopperisca alle gamme Maserati che stanno uscendo di produzione”.
Automotive, la Uilm proclama un sciopero unitario: “Urge una strategia per supportare le imprese dell’indotto, i cui lavoratori sono esposti ai rischi maggiori”
“Inoltre – argomentano ancora Palombella e Ficco – occorre prestare estrema attenzione ai processi di integrazione fra le strutture ex FCA ed ex PSA, per evitare che le cosiddette sinergie derivanti dalla fusione espongano al rischio di licenziamento i lavoratori impegnati nelle attività di ricerca e di amministrazione. Infine occorre una strategia per supportare le imprese dell’indotto, i cui lavoratori sono esposti ai rischi maggiori, come dimostra la vertenza della Lear aperta al Mimit”.
Automotive, la Uilm proclama un sciopero unitario: “L’industria dell’auto a Torino conserva un’importanza straordinaria per numero di imprese e di addetti”
“L’industria dell’auto a Torino conserva – concludono infine i due rappresentanti sindacali della Uilm – un’importanza straordinaria per numero di imprese e di addetti; il suo valore dunque non è solo simbolico, ma eminentemente pratico. Speriamo che il tavolo aperto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy possa aiutarci ad affrontare questa fase di transizione in cui si sta giocando il destino stesso della industria dell’auto in Italia e in Europa”.
Max