‘PER IL SISTEMA PENSIONISTICO ITALIANO SERVONO IMMIGRATI LAVORATORI REGOLARI’, AVVERTE BOERI

    Spremuti oltremisura gli italiani, ora l’attenzione si sposta sulle ‘nuove risorse’, ovvero sui contributi ’’a fondo perduto’’ degli stranieri, che valgono ogni anno circa 300 milioni di euro. Come tiene a sottolineare il presidente dell’Inps, ’’Sin qui gli immigrati ci hanno regalato circa un punto di pil (equivalente a circa 17 miliardi di euro,ndr), a fronte del quale non sono state erogate pensioni. ’Si tratta di entrate aggiuntive per le casse dell’Inps’’, aggiunge Boeri, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione. Non si discute: gli immigrati regolari, afferma l’Istituto Nazionale di Previdenza, ’’versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, quindi con un saldo netto di 5 miliardi’’. E se, logicamente, i contributi di oggi sono le prestazioni di domani, Boeri sottolinea che ’’è anche vero che in molti casi i contributi non si traducono in pensioni. Abbiamo calcolato che sin qui gli immigrati ci hanno regalato circa un punto di pil a fronte del quale non sono state erogate pensioni’’. Anche perché l’attuale sistema ’’si avvantaggia di contributi versati, che prevedono temporalmente le pensioni’’. Si calcola dunque che, nel 2040, la spesa relativa agli stranieri rappresenterebbe circa il 5% della spesa totale. Ne deriva così che le prestazioni crescerebbero nel 2050 – quando le prime coorti inizierebbero a uscire dal mercato del lavoro – per poi arrivare al 2075, quando ‘l’intero contingente percepirebbe una pensione’. Ma il presidente dell’Inps avverte anche che, dall’inizio della crisi, ’’stiamo ammettendo sempre meno immigrati regolari nel nostro Paese”, e le simulazioni fatte dall’Istituto di previdenza segnalano che, inevitabilmente, gli effetti negativi sul gettito contributivo supererebbero i 70 miliardi di euro: ’’Abbiamo sempre più bisogno di immigrati che contribuiscano al finanziamento del nostro sistema di protezione sociale – conclude Boeri – invece il nostro paese ha chiuso molti canali d’ingresso regolare. Abbiamo di fatto scelto di avere più irregolari nel nostro paese, mentre il sistema pensionistico italiano avrebbe bisogno di più lavoratori stranieri regolari. Questa è la contraddizioni in cui ci dibattiamo’’.
    M.