Home ATTUALITÀ Guerra a Gaza, G7 avverte: “Conseguenze devastanti se Israele attacca Rafah”

    Guerra a Gaza, G7 avverte: “Conseguenze devastanti se Israele attacca Rafah”

    (Adnkronos) – La morte di Navalny e la guerra tra Israele e Hamas che sta devastando Gaza. Questo due dei temi principali del G7 di Monaco. I ministri degli Esteri, riuniti sotto la presidenza di Antonio Tajani, “hanno chiesto un’azione urgente per affrontare la catastrofica crisi umanitaria a Gaza, in particolare la situazione di 1,5 milioni di civili rifugiati a Rafah, e hanno espresso profonda preoccupazione per le conseguenze potenzialmente devastanti sulla popolazione civile di un’ulteriore operazione militare su larga scala da parte di Israele in quell’area”.  

    Nella dichiarazione di Tajani a nome del G7 si legge che i ministri hanno anche sottolineato che “garantire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli alla Striscia di Gaza in tutte le sue forme rimane una priorità assoluta e che tutte le parti devono consentire un supporto umanitario senza ostacoli per i civili”. E hanno espresso “preoccupazione per il rischio di sfollamento forzato di civili palestinesi da Gaza”. 

    I ministri “hanno espresso l’intenzione di lavorare per una pausa prolungata e duratura delle ostilità che porti a un cessate il fuoco sostenibile e per l’urgente attuazione delle risoluzioni 2712 e 2720 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, compresi i corridoi per facilitare l’assistenza necessaria con urgenza, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi”. Il G7 ha ribadito con forza “l’importanza per tutte le parti di proteggere i civili, soprattutto quelli più vulnerabili, in particolare donne e bambini, nel rispetto del diritto umanitario internazionale”. 

     

    Il G7 è “particolarmente preoccupato per la situazione lungo la Blue Line e per il rischio di escalation tra Hezbollah e Israele”, si legge ancora nella nota della presidenza italiana, nella quale si sottolinea che “i membri del G7 stanno lavorando intensamente – insieme ai partner della regione – per evitare che il conflitto si aggravi ulteriormente e si diffonda maggiormente”, esortando “tutte le parti coinvolte a dar prova di moderazione e a lavorare per la de-escalation”. 

    Nella dichiarazione, i ministri denunciano inoltre che “la continua fornitura di armi e materiale collegato da parte dell’Iran agli Houthi, in violazione della risoluzione 2216 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e ad altri attori non statali nella regione ha aumentato pericolosamente le tensioni”. Viene quindi rinnovata “la più ferma condanna degli attacchi perpetrati dagli Houthi contro le navi commerciali che transitano nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden e le navi della Marina Militare che le proteggono”. I ministri sottolineano che “questi attacchi violano il diritto internazionale, mettono in pericolo vite innocenti e minacciano i diritti e le libertà di navigazione”.  

     

    I ministri degli Esteri hanno poi manifestato la “loro indignazione” per la morte in carcere dell’oppositore russo Alexei Navalny, “ingiustamente condannato per attività politiche legittime e la sua lotta contro la corruzione”. I capi delle diplomazie di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti hanno “chiesto alle autorità russe di chiarire a pieno le circostanze della sua morte”. E, secondo una dichiarazione di Tajani in qualità di presidente della riunione, hanno chiesto alla Russia di “fermare la sua persecuzione inaccettabile del dissenso politico, così come la repressione sistematica della libertà di espressione e l’ingiusta limitazione dei diritti civili”. 

     

    Quanto alla guerra in Ucraina, i ministri degli Esteri “hanno sottolineato che la Russia dovrà pagare per i danni e la devastazione che sta provocando all’Ucraina e alla sua popolazione”. Nella dichiarazione si afferma che “hanno ribadito la loro determinazione a mantenere gli asset sovrani della Russia nelle loro giurisdizioni congelati fino a quando non pagherà per i danni che ha provocato”. I membri del G7 “continueranno a esplorare tutte le possibili strade per aiutare l’Ucraina a ottenere. 

     

    “Condanna anche per il trasferimento di armi della Corea del Nord alla Russia, che viola direttamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu”. “Forte preoccupazione” è stata espressa per “il potenziale di qualsiasi trasferimento di tecnologia nucleare o relativa a missili balistici alla Corea del Nord o qualsiasi trasferimento russo alla Corea del Nord di armi convenzionali o altri beni dual-use in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu, che metterebbero ulteriormente in pericolo pace e sicurezza nel mondo”.  

    I capi delle diplomazie chiedono all’Iran di “fermare l’assistenza alle forze russe e alla guerra di aggressione” russa contro l’Ucraina. A “tutti i Paesi” si chiede di “prevenire la fornitura di componenti o altri beni per i programmi di droni dell’Iran, volti a sostenere lo sforzo bellico della Russia”. 

     

    “Gli sviluppi nell’Indo-Pacifico possono interessare direttamente la sicurezza Euro-Atlantica”, riconoscono i ministri degli Esteri del G7.