Il rischio, paradossalmente, è quello di ’abituarci’ a fatti del genere, malgrado siano di una gravità assoluta. Ma quello della violenza alle donne – che come vedremo sempre più spesso sconfina nel dramma – è un orribile fenomeno che il nostro Paese vive con cadenza quotidiana. Dall’inizio dell’anno, fino a marzo, sono state circa 40 le donne vittime di questa ’silente mattanza’. Stiamo ’procedendo’ all’agghiacciante media di 13 donne assassinate al mese. Lo scorso hanno sono state 120. Basti pensare che, in appena 24 ore, dal Nord al Sud, sono stati registrati addirittura cinque ’femminicidi’. A rendere poi oltremodo surreale tali accadimenti, è che gli autori di questo infame crimine sono i compagni (o ex), ovvero, proprio coloro deputati a proteggerle ed ad amarle. Si continua a mettere avanti la ’gelosia’, un sentimento naturale e comune, che invece nulla ha a che vedere con questa morbosità patologica che sconfina nel senso del possesso, rendendo malato il rapporto: la donna diviene una sorta di ’oggetto di proprietà’, senza nessuna possibilità decisionale. Ne abbiamo scritto, ce ne siamo occupati ma, trovarle ’riassunte’ in unica lista, fa venire i brividi. E rileggendo la storia personale di ciascuna di queste 5 vittime, non si può ignorare che, nella maggior parte dei casi, si era avuto sentore che la situazione potesse degenerare tragicamente. Maria ad esempio, la 49enne di Caserta crivellata a pistolettate dal compagno che voleva lasciare, in passato era stata vittima di una selvaggia aggressione da parte dell’ex marito, che le aveva inferto ’decine’ di coltellate. E mentre a Bari un’altra ’vittima casalinga’ moriva in seguito alla violenza delle coltellate infertele dal compagno, la 25enne di Cagliari, Manuela, sembrava fosse morta (ma era, ed è tuttora, in coma), in seguito alla terribile sequenza di pugni e calci ricevuti a caua della folle gelosia del fidanzato. Il giovane poi, convinto d’averla uccisa, per il rimorso ha deciso di gettarsi da un cavalcavia morendo sul colpo. E la ’gelosia’ – così la chiamano – ancora lei, dietro il delitto di Siena dove, alla vigilia dell’udienza per la separazione, un 56enne si è presentato in casa dell’ex moglie 42enne la quale, dopo un’inutile tentativo di fuga, è stata straziata a morte con un coltellaccio da cucina. Il quinto caso infine, forse qui potremmo parlare di ’mal vivere’ (ma non sapremo mai se vi sia stato l’assenso della donna), ci porta nella Capitale dove, dopo aver soffocato con una busta di plastica la moglie 81enne, un anziano si è gettato dal V piano della loro casa. E chissà mentre stiamo scrivendo, in Italia, quanto donne – conscie o meno – continuano a camminare sull’orlo del baratro…
M.