Nel giorno duscita nelle librerie, Avanti, il nuovo scritto di Matteo Renzi, in linea con quelle precedenti, rivela nuove rivelazioni: altri momenti della sua intensa attività politica legata al nostro Paese. Interessante anche il passaggio legato al suo avvento a Palazzo Chigi dopo Letta: “E il giorno dopo il netto successo ai gazebo, sarà la minoranza interna – primo tra tutti l’allora capogruppo Roberto Speranza – a propormi di prendere in mano il timone. ’Matteo, così non andiamo da nessuna parte. Hai vinto le primarie, rilancia tu il paese, andando a governare’. Nel racconto del giorno dopo, il cambio alla guida del governo sarà descritto da molti osservatori come un’oscura manovra di palazzo – sottolinea Renzi – L’idea che si sia trattato di una coltellata alle spalle è una fake newsalimentata da un nutrito club di editorialisti monotoni. Il governo Letta era fermo, le parole di Speranza in direzione sono agli atti. Quella fu un’operazione di democrazia interna: essendo in streaming la direzione, è a disposizione il verbale”, ha tenuto a poi ribadire il segretario del Pd nel corso della presentazione del libro. Dunque, tiene a puntualizzare ancora Renzi, quello del 2014 non fu un golpe di palazzo, ma un’operazione voluta dalla minoranza Pd. Fu un’operazione che ha smosso l’Italia e la rifarei domattina”, Quindi lex premier ha poi deciso di tornare sul suo concetto espresso nei confronti dei migranti: “Il concetto ’aiutiamoli a casa loro’ lo ribadisco ed è sacrosanto. Aiutarli davvero a casa loro significa non essere ipocriti: significa investire sulla cooperazione internazionale, significa lavorare perché ci sia davvero un’accoglienza degna di questo nome e contemporaneamente un numero chiuso, perché oltre un tot l’Italia non può andare.Se l’Europa non fa la sua parte nell’accoglienza dei migranti – ha continuato – noi non facciamo la nostra parte nel dare i soldi a quei paesi che non accolgono i migranti. Perché domanda ancora Renzi a proposito di Mare Nostrum – i migranti che arrivano in Italia sono responsabilità dell’Italia? Perché c’è un regolamento, quello di Dublino del 2003 – governo Berlusconi – che impone al primo paese in cui il migrante arriva di gestire il tutto. E dal 2003 che è così. Nel 2013 si modifica Dublino ma non questo punto. Nel 2015 l’Italia conferma questo principio perché non può cambiarlo – chiedemmo di cambiarlo ma ci fu detto di no – ma mette insieme il principio che gli altri paesi devono accettare una quota di relocation”, Tuttavia, denuncia Renzi rispetto al tanto decantato Ma il “passo in avanti di Triton rispetto a Mare Nostrum, non è stato compiuto fino in fondo perché gli altri Paesi non hanno accolto il numero di migranti che si erano impegnati ad accogliere”.
M.