Nell’ambito del dibattimento per la trattativa tra Stato e mafia, sono finite agli atti alcune intercettazioni registrate in carcere, il 10 aprile del 2016, tra il boss Giuseppe Graviano, e un altro detenuto, tale Umberto Adinolfi, boss di San Marzano sul Sarno, soprannominato ’a scamarda. “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo è stata l’urgenza di… come mai questo qua, poi che successe, ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia, Berlusconi… – afferma il boss non sapendo di essere ’attenzionato’ – Lui voleva scendere – dice ancora Graviano al suo interlocutore – però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa…”. Intercettazioni che, ha spiegato aprendo l’udienza di oggi il pm Vittorio Teresi, registrate “durante le due ore di socialità nel carcere di Ascoli tra il marzo 2016 all’aprile 2017”. Il pm ha anche sottolineato che tali colloqui sono stati trascritti con alcuni omissis. “Questa attività di deposito – spiega ancora Teresi, che ha chiesto l’audizione in aula del Boss Graviano – deve essere completata da supporti audio che stiamo predisponendo”. Graviano nel corso dei suoi discorsi anche delle stragi mafiose: “…Poi nel 1993 ci sono state altre stragi ma no che era la mafia, la mafia, iddi ricinu (loro dicono ndr) che era la mafia, allora che fa il governo senza, ha deciso di allentare il 41bis, poi c’è la situazione che hanno levato pure i 450…”. In particolare Graviano aggiunge che “Al Signor Crasto gli faccio fare la mala vecchiaia”, riferendosi all’ex presidente del Consiglio. Con il ’nomignolo dialettale’ di ’crasto’ (cioè ’cornuto’), i magistrati del processo sono fermamente convinti che il boss si rivolga proprio al Cavaliere “Trenta anni fa mi sono seduto con te, 25 anni fa mi sono seduto con te, giusto? – aggiunge il boss – Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi arrestano e tu cominci a pugnalarmi. Tu lo sai che mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta … alle buttane glieli da’ i soldi ogni mese. Io ti ho aspettato fino adesso … e tu mi stai facendo morire in galera senza che io abbia fatto niente. Ma pezzo di crasto, ma vagli a dire come sei al governo. Che hai fatto cose vergognose, ingiuste…”. Intercettazioni riferite a Berlusconi che, secondo Nicolò Ghedini, non hanno nessun reale riscontro: “Tale interpretazione è allevidenza destituita di ogni fondamento non avendo mai avuto alcun contatto il Presidente Berlusconi né diretto né indiretto con il signor Graviano – tiene a puntualizzare Ghedini – È doveroso osservare come ogni qual volta il Presidente Berlusconi sia particolarmente impegnato in momenti delicati della vita politica italiana e ancor più quando si sia nella imminenza di scadenze elettorali, si vota domenica in oltre 1000 comuni, appaiano nei suoi confronti notizie infamanti”.
M.