Nellindifferenza generale, o perlomeno di quanti potrebbero e dovrebbero fare qualcosa per porne fine, in Venezuela prosegue lassurda mattanza di vite e diritti. Ricordiamo che qui, dall’inizio di aprile, il bilancio parla di 60 persone uccise, e di oltre 1.000 feriti, nelle aspre contrapposizioni urbane di proteste contro un governo socialista che tende sempre più ad assumere toni pericolosamente dittatoriali. Ieri, teatro dellennesima giornata di duri e violenti scontri è stata la piazza di Caracas dove, a fine lotta tra manifestanti e forze della sicurezza si contavano almeno 100 feriti. I numerosi ed arrabbiati (se non esasperati) oppositori del presidente Nicolas Maduro avevano bloccato l’autostrada che attraversa il centro della capitale e, quando gli agenti sono intervenuti per disperderli con i cannoni ad acqua, i manganelli ed il lancio di lacrimogeni, è scoppiata la guerriglia.
M.