Come si temeva la rivendicazione è infine giunta: è firmata dal sedicente Stato islamico la strage dellArena di Manchester. A renderlo noto Rita Katz, la direttrice di Site (portale di monitoraggio delle attività jihadiste sui social media), che ha rivelato la presenza di un messaggio Twitter in cui lIs rivendica “la morte e il ferimento di circa 100 crociati nell’esplosione di ordigni nella città britannica di Manchester. Per terrorizzare i miscredenti e in risposta alla loro ostilità nei Paesi dei musulmani recita il tweet – uno dei soldati del califfato è riuscito a piazzare ordigni esplosivi nel mezzo di assembramenti di crociati nella città britannica di Manchester. Questi ordigni sono esplosi al Manchester Arena, edificio destinato a ospitare eventi dissoluti, causando la morte di circa 30 crociati e il ferimento di altri 70”. Una notizia che, per quanto attesa, inquieta ulteriormente: il rientro in Gran Bretagna di circa 300 foreign fighter dalla Siria, apre infatti scenari imprevedibili circa lulteriore incidenza di uomini addestrati (e resi ancora più cinici dallesperienza di guerra), in azioni anche solitarie allinterno della quotidianità occidentale, dove ogni evento o manifestazione può trasformarsi in unappetibile opportunità per questi folli terroristi. Intanto sui social imperversa lentusiasmo dei sostenitori del sedicente Stato Islamico per questi 22 morti e circa 60 feriti, colpevoli di aver scelto una serata di spettacolo per divertirsi. “Utenti che frequentano i forum pro-Is definiscono l’attacco a Manchester ’un colpo riuscito e sorprendente’ alla Gran Bretagna’, e sostengono che l’attentato sia una rappresaglia per i raid aerei della coalizione internazionale a guida Usa contro il gruppo jihadista, ha spiegato ancora Katz, direttrice di Site. “Sembra che le bombe sganciate dall’aviazione britannica contro i bambini di Mosul e Raqqa siano appena tornate indietro a #Manchester”, ha twittato tale Abdul Haqq, riferendosi alle città dell’Iraq e della Siria obiettivi dei raid della coalizione anti-Is, di cui la Gran Bretagna è membro. “Uccideteli ovunque siano”, è il post pubblicato dall’utente ’manchestearena’ corredato da hashtag come #britain #england #London e #Manchester. Altri utenti hanno condiviso post che auspicano l’entrata in azione di “lupi solitari” e video di minaccia agli Usa e all’Occidente diffusi in passato dalla propaganda jihadista. Twitter, ha riportato il Daily Mail, ha già chiuso numerosi account di sostenitori dell’Is che festeggiano la strage. Di tuttaltro tono invece, ovviamente, quanto twittato da Ariana Grande, ancora sotto choc per quanto avvenuto al suo concerto: “Distrutta. Dal profondo del mio cuore, mi dispiace così tanto. Non ho parole”. La giovane artista che a giugno era attesa in concerto anche in Italia – ha confidato ad i suoi collaboratori che una davanti a una tragedia simile non si sente di proseguire il suo ’The Dangerous Woman Tour’, esprimendo quindi il desiderio, per il momento, di sospenderlo.
M.