Non è mai stata tenera la Russia e, proprio lo scorso anno, ha adottato una specifica una legge che obbliga i servizi di messaggeria, i motori di ricerca e le reti sociali estere a depositare i dati personali dei rispettivi utenti russi. Ora, preoccupata dalla rapida diffusione avvenuta nel Paese, lesecutivo di Mosca ha deciso di intervenire anche nei confronti di WeChat, l’applicazione messaggistica più popolare in Cina, tra laltro ampiamente utilizzata dai cinesi che vivono all’estero. Dunque, senza pensarci troppo, la Russia ha deciso di bloccare l’accesso all’applicazione di messaggistica istantanea, sostenendo che il suo operatore non è riuscito a registrarsi presso le autorità competenti. Soltanto lo scorso martedì, l’agenzia federale del governo russo che si occupa di telecomunicazioni, Roskomnadzor, ha bloccato anche Messenger, Line e Vchat per lo stesso motivo. WeChat non ha fornito le informazioni di contatto necessarie per la registrazione con le autorità”, ha dichiarato Vadim Ampelonsky, portavoce dell’organismo di controllo russo per le comunicazioni. Ne è derivato un primo parziale blocco con numerosi utenti moscoviti della chat made in Cina, improvvisamente impossibilitati ad accedere od inviare messaggi. WeChat è prodotto dal colosso di Internet Tencent, il cui portavoce Zhang Jun ha spiegato che l’azienda è in contatto con le agenzie russe correlate.
M.