(Adnkronos) – “Un progetto che rompe le barriere, una sfida crossover tra tradizione e modernità, con un’anima pop, in un luogo sacro per la musica, uno degli enti lirici più importanti d’Italia. Un onore per me, una sfida, un cambio di rotta nella proposta ‘strumentale’, per avvicinare un pubblico più giovane, per far ascoltare le mie composizioni così difficili da etichettare, perché la musica può assolutamente parlare linguaggi diversi senza perdere la sua aura, la sua forza di attrazione”. Giulia Mazzoni, pianista e compositrice toscana parla all’Adnkronos e anticipa l’uscita, il 5 gennaio, del nuovo album ‘Yas-Your Anima System’, progetto che debutta al Maggio Musicale Fiorentino aprendo la stagione dello storico teatro. Il pianoforte di Giulia Mazzoni ‘dialogherà con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino composta da 40 elementi e diretta da John Axelrod. Pianoforte e orchestra saranno integrati da interventi di musica elettronica prodotta dal producer americano Thom Russo, vincitore di 16 Grammy Awards.
“Un concerto unico, per certi versi rivoluzionario – anticipa Mazzoni – con in scena un gruppo di giovani danzatori del Yas Dance Project diretti dal coreografo da Luca Lupi, con una regia live fatta di video, luci, che ‘scolpisce’ i volti dei musicisti, come avviene negli appuntamenti con il rock, artisti più vicini al pubblico, per vedere come la musica vive, palpita dal palco”. Un progetto nato durante la pandemia. “Un periodo difficile – confessa – che mi è servito anche come momento importante di introspezione. Questo disco parla infatti di ‘anima’. Più che mai sentivo il desiderio di poter riabbracciare finalmente le persone, di guardarmi dentro per attingere energia e positività”.
Un look androgino, capelli biondissimi e cortissimi, elegante e trasgressiva nei suoi abiti, Giulia Mazzoni non ha nulla dell’artista (e della pianista) avvolta da veli o con mise al ginocchio ingessate e paludate. “Mi piace mostrarmi al pubblico nella mia verità e autenticità – dice – Come nella musica c’è una forma di libertà interiore, una forma di indipendenza che mi piace esprimere anche attraverso i capi che scelgo. Il nero? No, non lo amo, diventerei parte della scenografia, creando distanza”.
Nonostante la giovane età, Giulia Mazzoni ha al suo attivo importanti collaborazioni con Michael Nyman, per esempio, con il quale ha realizzato una versione inedita per due pianoforti di ‘The departure’. “Un amico, un maestro Michael – continua nell’intervista – un’amicizia alla pari, un confronto, una collaborazione sincera, non costruita ‘impacchettata’ dalla casa discografica, tra persone che si stimano e si frequentano. Nulla di artificiale, tutto profondamente vero”.
Ci sono poi le tournée nei maggiori teatri cinesi (sempre sold out) il grande cinema. Nel 2023 compone e interpreta la colonna sonora del film ‘Anna’ del regista Marco Amenta, presentato all’ottantesima edizione del Festival del Cinema di Venezia. L’8 settembre, lo stesso giorno della presentazione del film, la pianista pubblica ‘Wildness’, scritto per pianoforte e quartetto d’archi, tema centrale del film. Al centro del suo universo musicale la donna, uno studio attento sui caratteri femminili, con l’obiettivo di difendere il concetto di persona, il talento che ognuno può esprime al di là del genere.
Eppure, da Clara Shumann a Irma Ravinale sono sempre poche le compositrici donne. “E’ vero – risponde Giulia Mazzoni – Ci sono, ma forse sono più nascoste, ma si tratta per ciò che riguarda la musica, di un universo dai connotati ancora fortemente maschili. La scelta del Maggio Musicale Fiorentino di invitare una compositrice donna è stata lungimirante, un segnale importate per tutte noi”. Non nasconde di amare Sanremo, di essere pronta a portare la sua musica all’interno della storica kermesse. “Se solo qualcuno solo potesse ascoltarmi…. Sono sempre stata una fan del Festival della Canzone, un sogno poter calcare il palco dell’Ariston”, conclude.