Home POLITICA Riforma del Patto di Stabilità, cosa prevedono le nuove regole

Riforma del Patto di Stabilità, cosa prevedono le nuove regole

I ministri dell’Economia dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo sulle nuove regole del Patto di Stabilità e Crescita, introducendo una finestra temporale di flessibilità e semplificando le norme legate al bilancio. I parametri di Maastricht, con il 3% come limite del deficit e il 60% per il debito pubblico, restano, ma si prevede un periodo transitorio fino al 2027 per garantire una maggiore flessibilità.

L’obiettivo è semplificare un sistema spesso irrealistico per i Paesi membri, consentendo una pianificazione a medio termine e una maggiore titolarità degli Stati nei piani di bilancio. I Paesi più indebitati dovranno perseguire un aggiustamento dell’1% annuo, mentre il deficit non potrà superare l’1,5% del PIL alla fine del periodo di risanamento. Il nuovo quadro normativo dovrà essere valutato dal Parlamento europeo e entrerà in vigore nel 2024.

Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha commentato positivamente l’accordo, sottolineando che l’Italia ha ottenuto molte concessioni, garantendo un accordo sostenibile. Il nuovo Patto prevede una negoziazione tra la Commissione e ogni Paese per un piano pluriennale che bilanci il risanamento dei conti pubblici con gli investimenti e le riforme necessarie per la crescita. La flessibilità sarà aumentata tra il 2025 e il 2027, e le nuove regole mirano a garantire capacità di manovra anche in caso di shock economico.