Dal Congresso Usa arriva una grande svolta. La Camera ha votato una mozione con la quale si apre un’inchiesta parlamentare per la raccolta di prove contro Joe Biden. Ad opporsi sono stati tutti i democratici. Il repubblicano Mike Johnson, rispondendo a ciò che i democratici hanno affermato – ossia che era solo una sorta di vendetta per i due impeachment subiti da Trump – ha controbattuto dicendo che questa è solo una mossa preliminare per dare più poteri di indagine ai parlamentari.
La mattina si è aperta con il figlio di Joe Biden, Hunter, che sulle tv americane ha dichiarato: «Nelle profondità della mia dipendenza dalle droghe – ha detto il figlio del presidente -, ho fatto cose finanziariamente irresponsabili e ne sto rispondendo. Ma pensare che questo possa essere terreno d’indagine per un impeachment di mio padre va oltre l’assurdo: è vergognoso. Sono pronto a testimoniare alla Camera in pubblico, non a porte chiuse. Da sei anni sono nel mirino della macchina degli attacchi di Trump: non accetto che le mie parole siano usate – come i repubblicani stanno facendo da anni – per disinformare facendo trapelare pezzetti delle deposizioni selezionati in modo da accreditare ricostruzioni fuorvianti, false».
«Eccomi, sono qui, pronto a dare risposte a domande legittime che tutti devono poter ascoltare, senza manipolazioni – ha continuato Hunter – James Comer, Jim Jordan, Jason e altri hanno distorto fatti estratti da documenti bancari, manipolato i miei messaggi di testo, usato dati personali che mi sono stati rubati e hanno fatto un malizioso lavoro di editing delle dichiarazioni di miei amici e partner d’affari. Quello che i repubblicani stanno facendo è scorretto e indecente: mio padre non è mai stato coinvolto finanziariamente nei miei affari, nella mia attività come legale, o nei rapporti che ho avuto con clienti stranieri».