(Adnkronos) – “Il rilancio e l’ammodernamento del Ssn non può ignorare la dignità di 2 milioni di italiani affetti da psoriasi al pari degli altri pazienti cronici. È vero, le risorse sono poche ma noi siamo costretti a promuovere campagne di sensibilizzazione per portare la psoriasi al livello delle altre patologie. Se hai il diabete, sei compreso. Se convivi con la psoriasi ti dicono ‘che saranno mai due brufoletti?’. In realtà la nostra è una malattia devastante per la quale da tempo chiediamo la sua introduzione nel Piano nazionale della cronicità con altre malattie. È un nostro diritto visto che si tratta di una malattia cronica che sviluppa altre comorbidità, patologie che già fanno parte del Piano nazionale cronicità. Non vorremmo perdere questa occasione perché la prossima revisione chissà quando sarà. Siamo due milioni di malati psoriasici in Italia, dimenticarsi di noi sarebbe un’ingiustizia sociale. E’ quindi necessario partire da un cambio culturale anche da parte delle nostre Istituzioni”. Così all’Adnkronos Salute Valeria Corazza, presidente dell’Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza (Apiafco), in occasione del primo summit ‘Equità e Salute in Italia 2023’, giornata di dibattito promossa oggi a Roma da Salutequità con il patrocinio di Federsanità e Conferenza delle Regioni.
Nel corso dell’incontro un focus è stato dedicato proprio alla sfida della prevenzione e presa in carico della cronicità, con due esempi specifici di condizioni attualmente non ricomprese nel Piano nazionale Cronicità: psoriasi e cronicità in oncoematologia (ad esempio, leucemia linfatica cronica). Sono 100 milioni le persone con psoriasi a livello mondiale – è emerso dal dibattito – nel nostro Paese si stima che una persona su 10 con cronicità o multicronicità sia affetta da psoriasi (circa 1,8 milioni su 24 milioni). Il rischio di psoriasi aumenta in soggetti con una storia familiare della malattia: il 15% delle persone con uno dei genitori affetti da psoriasi – riferisce una nota – sviluppa la patologia; il rischio arriva al 40% circa se entrambi i genitori ne sono colpiti (fonte psomother.it, progetto finanziato dal ministero della Salute).
Una persona con psoriasi su tre (33%) soffre di una comorbidità, una su cinque (19%) di due, e poco meno di una su dieci (8%) di tre. Alla psoriasi – dettaglia la nota – sono associate altre patologie, quali sindrome metabolica (obesità), ipertensione, diabete, depressione dovuta alla severità della patologia e alla localizzazione (per esempio volto, mani, parti intime, zone sensibili), rischio di malattie cardiovascolari. “Nonostante questi numeri e i costi sanitari e sociali correlati – conclude Corazza – la patologia è invisibile alla programmazione nazionale con impatto sull’equità di accesso e di presa in carico per le persone con psoriasi”.