Sigurdur Helgason, eminente studioso della geometria differenziale, è morto all’età di 96 anni. Il matematico islandese, naturalizzato statunitense, era professore emerito al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston.
Nato ad Akureyri, la maggiore città dell’Islanda settentrionale, il 30 settembre 1927, Helgason ha iniziato i suoi studi presso l’Università d’Islanda a Reykjavík. Nel 1946 si è trasferito in Danimarca per approfondire la matematica all’Università di Copenaghen, dove nel 1951 è stato insignito della Gold Medal. Nel 1952, grazie a una borsa di studio Fulbright, ha intrapreso il suo percorso accademico negli Stati Uniti, conseguendo un dottorato in matematica all’Università di Princeton. Subito dopo, ha iniziato la sua carriera accademica, diventando professore al Massachusetts Institute of Technology nel 1965. Helgason ha anche insegnato presso il Mittag-Leffler Matematiska Stiftelse di Djursholm (Stoccolma), l’Università di Chicago e la Columbia University di New York.
Il suo contributo alla matematica è stato significativo, con ricerche approfondite sui gruppi di Lie e gli spazi omogenei. Helgason è stato riconosciuto con lauree honoris causa dall’Università d’Islanda nel 1986 e dall’Università di Copenaghen nel 1988. Nel 1988 ha vinto lo Steele Prize, confermandosi come membro della National Academy of Sciences degli Stati Uniti, dell’Accademia islandese delle scienze, dell’Accademia danese di scienze e lettere e dell’American Mathematical Society.
Tra le sue opere principali, riporta Adnkronos, figurano: “Differential geometry and symmetric spaces” (1962); “Differential geometry, Lie groups and symmetric spaces” (1978); “The Radon transform” (1980); “Topics in harmonic analysis on homogeneous spaces” (1981); “Analysis on Lie groups and homogeneous spaces” (1982); “Groups and geometrical analysis” (1984); “Topics in harmonic analysis on homogeneous spaces” (1990); “Geometric analysis on symmetric spaces” (1994); “Groups and geometric analysis: integral geometry, invariant differential operators, and spherical functions” (2000).