Home ATTUALITÀ Gravina e Mancini, botta e risposta a Le Iene

    Gravina e Mancini, botta e risposta a Le Iene

    (Adnkronos) –
    Roberto Mancini e Gabriele Gravina, l’ex ct della Nazionale e il presidente della Figc: dopo il divorzio il (quasi) faccia a faccia. Quest’estat Mancini ha detto addio alla panchina della Nazionale per volare in Arabia Saudita, dove, in qualità di ct , percepirà per quattro anni circa 25milioni di euro all’anno. Mancini ha parlato di scelta personale, aggiungendo ai commenti anche quello secondo cui il presidente della Figc Gabriele Gravina aveva cambiato lo staff a cui era legato. Le news si sono rincorse ma i due protagonisti non sono più tornati sull’argomento. Nel servizio in onda stasera in prima serata, su Italia 1, Stefano Corti per Le Iene ha incontrato entrambi per provare a fare chiarezza, tra una polemica e l’altra. 

     

    Alla domanda sul perché Mancini si sia dimesso, il presidente Gravina ai microfoni dell’inviato risponde: “Questo dovete chiederlo a Roberto Mancini, in questo momento non riesco ancora a rimuovere l’amarezza che ho provato. Con Roberto ho condiviso cinque anni e quando vivi cinque anni di sensibilità, emozioni fortissime, un risultato storico, come fai a rinnegare tutto? Sarebbe una sconfitta incredibile per me pensare di avere investito in un rapporto umano che poi non lascia nulla” – e prosegue -, “tutti abbiamo delle fragilità, lui ne ha manifestata qualcuna con qualche dichiarazione, a mio avviso, non corretta, io non posso abboccare e vivere puntando solo su quelle dichiarazioni”. Corti gli domanda se fosse vero che Mancini fosse andato da lui più volte per parlare dei problemi e del perché avrebbe voluto lasciare la Nazionale.  

    Gravina spiega: “No, io e Roberto di questo tema non ne abbiamo parlato, né nei cinque anni né un minuto prima che lui volesse presentare le sue dimissioni. Diciamo che ha avuto momenti di tentennamenti qualche ora prima di mandare la PEC”. Infine, la Iena gli chiede se si sia sentito tradito da Mancini: “Tradito non lo so, ripeto, ancora non riesco a rimuovere quest’amarezza. Credo che abbia sbagliato nei metodi, nei tempi. Vi garantisco che non mi sarei mai opposto, perché di fronte a proposte che ho letto sulla stampa, questa andava sicuramente accettata. Non sarebbe rimasto con lo stesso entusiasmo di fronte a una proposta del genere”. 

     

    Dopo Gravina, Le Iene incontrano Mancini. “Come sto ora? È un po’ faticoso, è un po’ diverso”, dice l’ex c.t, che spende anche qualche parola sulla qualificazione dell’Italia a Euro 2024: “Questo mi fa molto piacere. Sono tutti ragazzi che meritavano questo, avevano già avuto una grande delusione per il Mondiale, poi è giusto che l’Italia possa essere lì a difendere il titolo”. Poi si passa al discorso che coinvolge la sua scelta personale di partire per l’Arabia Saudita. Abbiamo letto quello che ha dichiarato Gravina, cioè che con Spalletti l’Italia ha svoltato. – gli dice l’inviato -. “Ma io sono felice”, esclama Mancini.  

    Corti continua dicendo che Gravina ha dichiarato di essere rimasto male per la sua decisione, anche perché l’avrebbe fatto da un giorno all’altro. Mancini spiega: “Anche io ci sono rimasto male. Diciamo che dopo tanti anni, forse, a volte, bisognava prendere una decisione. Forse è una decisione che andava presa un po’ prima, però, allo stesso tempo, posso anche capire che ci si possa rimanere male. Anche io sono rimasto male di tante cose, e con grande dispiacere perché io sarei rimasto altri dieci anni, se fosse stato possibile. Qualcosa era cambiato rispetto a prima, ma posso dire una cosa? È stato detto anche troppo”. (Si riferisce alle notizie apparse sulla stampa, ndr.): “Quando c’erano giornali, giornalisti, direttori e proprietari seri di giornali si scrivevano cose vere, adesso si scrivono un sacco di stupidaggini. Le cose scritte sono per la maggior parte stupidaggini: sono andato via per tante motivazioni”.  

    Quindi non è andato via per soldi. “Una delle motivazioni è anche quella”, conclude lui. Per strappare un sorriso a entrambi le Iene consegnano a Roberto Mancini una piccola riproduzione dell’opera comunemente nota come Il Dito, di Maurizio Cattelan, da parte di Gabriele Gravina.