“Presenteremo a breve i decreti attuativi,stiamo lavorando per consentire l’entrata in vigore delle norme il 1° maggio”, così il ministro del Lavoro Giulio Poletti, al termine del confronto tra governo e sindacati tenutosi oggi sull’anticipo pensionistico. Una soluzione questultima, che consentirebbe ad alcune categorie di lavoratori di lasciare il lavoro 3 anni e 7 mesi prima della scadenza. Ragion per cui, a breve, lesecutivo presenterà i decreti attuativi atti a rendere operativi sia l’Ape che l’Ape social, cercando di rispettare i tempi previsti e farli entrare in vigore dal 1° maggio prossimo. Quindi, sintetizzando l’incontro avvenuto stamane con i leader di Cgil, Cisl e Uil, Poletti ha inoltre fatto riferimento anche al prossimo 6 aprile (mentre il 16 aprile i colloqui verteranno sulla governance dell’Inps), quando si aprirà ufficialmente il tavolo sulla fase due, intitolata ai giovani e alle loro future pensioni, purtroppo attualmente interamente condizionate dalla crisi economica e da carriere discontinue. Tuttavia sono0 ancora diversi i nodi da sciogliere, come l’accesso al pensionamento anticipato a carico dello Stato, relativo cioè alla necessità di aver maturato a ridosso del pensionamento 6 anni di attività continuativa richiesti ai lavoratori impegnati in attività gravose e quello che prevede l’esclusione dall’Ape social di quanti siano semplicemente cessati da un contratto a termine, senza perciò essere stati licenziati o aver goduto di un ammortizzatore sociale. Come ha tenuto a precisare ancora il ministro del Lavoro, sono ancora due fra i tanti i punti – come previsto dalle norme originarie che il governo non ha potuto modificare, e che saranno quindi inclusi nel decreto attuativo, e che saranno comunque discussi con Cgil Cisl e Uil in vista “di possibili modifiche da inserire nella prossima legge di stabilità. Abbiamo chiuso un lavoro molto importante con cui abbiamo rivisto le platee di lavoratori interessati e adottato strumenti che non hanno precedenti”. Dunque, anticipa Poletti, prosegue il “dialogo” con i sindacati: “Si tratta di una impalcatura nuova che andrà seguita nella sua applicazione e nel suo assestamento e che potrebbe far emergere delle criticità che dovremo monitorare”.
M.