“Un preoccupante aumento del numero di casi di morbillo. A fronte degli 844 segnalati nel 2016, da inizio 2017 ne sono già stati registrati più di 700, conun incremento di oltre il 230% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi. La maggior parte è stata segnalata da sole 4 Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana”. Fa sul serio ilministero della Salute, diffondendo gli esiti di questa analisi che preoccupa e non poco, anche perché “più della metà dei casi riguarda persone dai 15 ai 39 anni, e che sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari. Il morbillo avertono ancora dal ministero – continua a circolare nel nostro Paese a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi.Ciò è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune Regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori”. Dunque cè poco da commentare: come esorta il ministro Beatrice Lorenzin, urge “intervenire rapidamente per dare piena applicazione al Piano vaccini. Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005, e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite nel 2015la copertura vaccinalecontro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell’85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella Provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione. E’ ora indispensabile aggiunge la titolare del dicastero – intervenire rapidamente conun impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l’accettazione e la richiesta da parte della popolazione. Analogamente, le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale, devonopromuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età, affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale. Il ministero osserva infine la Lorenzin – attiveràogni possibile proceduraper garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni”.
M.