“E’ soltanto andato al confessionale a fare un’operazione bancaria, a fare una pratica di ufficio. Ha visto alcune macchie nella coscienza e ha creduto che il confessionale fosse una tintoria per togliere le macchie. E’ stato incapace di vergognarsi dei suoi peccati”. Nel corso dell’omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano, Papa Francesco punta il dito contro quanti vanno a confessarsi con leggerezza, raccontando cosa hanno commesso, per poi ottenere il perdono, dire qualche preghiera e andare in pace: ebbene, spiega il Pontefice, costoro “non hanno capito. Il perdono è un mistero difficile da capire: il primo passo è la vergogna dei propri peccati. Il perdono ricevuto da Dio deve poter entrare nella coscienza, altrimenti si esce e si continua a peccare. Si può perdonare soltanto se ci si sente perdonati. Se non si ha coscienza di essere perdonati non si potrà mai perdonare perché osserva ancora Francesco – c’è sempre quell’atteggiamento di voler fare i conti con gli altri. Per cui, se usciamo dal confessionale sentendo che ce la siamo ’cavata’, di essere stati furbi, questo non è ricevere il perdonoma è l’ipocrisia di rubare un perdono finto”. Infine, dando appuntamento ai giovani attraverso un messaggio per la Giornata mondiale della Gioventù che si terrà a livello diocesano il 9 aprile, nella Domenica delle Palme che precede la Pasqua, Francesco li ha esortati perché “I programmi in tv sono pieni di cosiddetti ’reality show’, manon sono storie reali, sono solo minuti che scorrono davanti a una telecamera, in cui i personaggi vivono alla giornata, senza un progetto. Non fatevi fuorviare da questafalsa immagine della realtà! Siate protagonisti della vostra storia, decidete il vostro futuro!”.
M.