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    Danyla De Vincentiis: “Se vostro figlio è un bullo, ecco cosa dovete fare”

    Danyla De Vincentiis
    Danyla De Vincentiis

    Nell’ormai consueto intervento del venerdì nel programma “A Casa di Amici”, in onda su Radio Roma Television, sul canale 14 del digitale terrestre, la Parent coach Danyla De Vincentiis ha parlato di un tema di estrema attualità, ovvero il bullismo. Ma, anziché farlo dal punto di vista delle vittime, così come si fa di solito, la Dottoressa De Vincentiis ha voluto rendere più chiara la figura del “bullo” e cosa c’è dietro le manifestazioni che mette in atto.

    Cos’è un bullo, Dottoressa?

    La definizione corretta che lo descrive è: “Colui che mette in atto un comportamento prevaricatore, di natura fisica o verbale, anche di tipo minaccioso, sempre intenzionale. È diretto verso una o più persone, in particolare verso coetanei, adolescenti o giovanissimi adulti, dove la parte soccombente è generalmente più debole ed incapace di difendersi adeguatamente dal comportamento, appena descritto”.

    Ma chi è il bullo e perché si comporta in questo modo?

    Spesso e volentieri si tratta di ragazzini, perché questo sono, tendenzialmente molto insicuri, che talvolta in casa vivono situazioni simili, come la prepotenza di un fratello maggiore, o addirittura “molto particolari” all’interno della propria abitazione. Il bullo agisce perché si sente inadeguato nel contesto in cui è e solitamente agisce in presenza di altre persone.

    Cosa succede a questi ragazzi dopo che hanno compiuto un atto di bullismo?

    Molto spesso, dopo stanno male. Si chiudono nelle loro stanze e si sentono in colpa per quanto fatto, oppure cercano di far ricadere la loro colpa verso altri, magari gli stessi che erano con lui, o generalizzando verso tutto ciò che viene demonizzato da loro stessi. Ci sono anche situazioni, che non analizziamo in questa sede, in cui si manifesta un senso di angoscia vero e proprio in chi commette certi atti.

    Cosa devono fare i genitori?

    Non stiamo parlando solo di adolescenti, ma addirittura di bambini che in classe con i loro compagni spesso e volentieri compiono atti di bullismo. Ciò che non deve fare il genitore è giustificare, banalizzando il problema: creano in questo modo un’escalation che non aiuterà il ragazzo. Nel momento in cui c’è una segnalazione da parte degli insegnanti di situazioni di questo tipo, il ragazzo va portato immediatamente da uno psicologo dell’età evolutiva, per capire cosa sta succedendo al proprio figlio.