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“La figura del Garante è una conquista democratica che dobbiamo valorizzare, anche in un’ottica di comunità.
Chi vive nelle carceri romane spesso fatica ad ottenere i diritti più basilari di cittadinanza. Dobbiamo lavorare, e ancora molto, per l’integrazione socio sanitaria: vera priorità in virtù del mutamento che negli anni c’è stato nella popolazione carceraria. E occorre lavorare tutti insieme ancora sulla questione dei diritti, a partire da quelli fondamentali: il diritto alla cura, all’affettività, allo studio, al lavoro. In questo la presenza e l’impegno del Garante rappresentano un contributo prezioso e indispensabile.
La strada è quella giusta: lavorare tutti insieme, anche con le tante realtà associative che da anni operano nelle carceri, per contribuire a rendere il periodo della detenzione un’opportunità di reinserimento sociale piuttosto che una cronicizzazione di devianze e malattie“.
È quanto sostiene l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari che ha partecipato oggi in Campidoglio all’evento celebrativo dei 20 anni dell’istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale.
Max