Una storia vergognosa, indegna per un Paese che si dichiara civile, e che merita la prima pagina per la gravità della situazione sociale in cui è maturata. Paola Clemente (sottolineiamo: una cittadina italiana, non unextracomunitaria), si alzava in piena notte dalla sua casa di San Giorgio Jonico – in provincia di Taranto per trovarsi ogni giorno puntuale alle 5 ad Andria, dove lavorava nei campi, esposta alle dure variazioni climatiche (spesso sotto un sole africano), prestando le sue mani alla acinellatura dell’uva. Paola faceva tutto questo per guadagnare 2 (DUE) euro lora. Fino a quando, il 13 luglio del 2015, è stramazzata al suolo, uccisa dalla fatica e dallo stress. Per giungere ai sei arresti di oggi in merito alla gravissima vicenda, i poliziotti del commissariato della città federiciana e i militari della Guardia di Finanza di Trani, hanno dovuto faticare non poco, cozzando spesso contro il muro di omertà che avvolge la terribile realtà del caporalato.
M.