L’utilizzo dei fondi strutturali per il 2007/13 ha registrato una percentuale di poco superiore all’80%, e giustifica la preoccupazione per il rischio di dispersione”, è Arturo Martucci Di Scarfizzi, presidente della Corte dei Conti, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, lancia lallarme. Il presidente ha tenuto a sottolineare come, in Italia sia “ancora insufficiente la capacità di spendita dello risorse comunitarie con conseguente perdita di tali fondi se non utilizzati”, focalizzando inoltre che il “punctum dolens sono le frodi comunitarie dovute in più dell’80% dei casi nell’anno 2015 ad uso scorretto dei fondi strutturali. All’interno della ripartizione, oltre la metà ricade sulle amministrazioni regionali, in massima parte del Sud”. Purtroppo nel nostro Paese, ha proseguito ancora Di Scarfizzi, la ripresa dell’attività produttiva è ancora fragile, soprattutto in relazione aivincoli di finanza pubblicache derivano all’Italia dall’appartenenzaall’Unione europeae alla moneta unica”. E in un tal contesto, anche la questione del terremoto ha un suo peso specifico: “la prevenzione non appare del tutto slegata dalla ricostruzione”: “di questo peculiare aspetto non può non tenersi conto, anche in sede europea, per gli interventi finanziari messi in campo dal governo e dal Parlamento. Non si tratta di cautelarsi contro eventi solo possibili – ha quindi aggiunto terminando il suo intervento – bensì diprogrammare una protezione contro effetti drammaticidi eventi sismici che presentano purtroppo carattere di potenziale continuità”. Particolarmente interessante e seguito poi, lintervento del procuratore generale Claudio Galtieri, che ha spiegato come la corruzione si manifesta “in maniera particolarmente consistente negli appalti pubblici”, e come sia legata “alla criminalità organizzata, sia quella diffusa, costituita da singoli o anche plurimi, comportamenti, legati a singole persone. Si afferma da più parti che la corruzione determina inefficienza. In realtàè l’inefficienza a creare ampie zone oscurenelle quali più facilmente si possono inserire e nascondere i conflitti di interesse e la corruzione”, ha quindi aggiunto ancora Galtieri, precisando: “La prima infatti, pur essendo strutturata in quanto programmata e pianificata in tutti i dettagli, può essere oggetto di un’azione di contrasto diretta altrettanto pianificata e programmata. La seconda invece ha carattere episodico e singolare, e l’azione di contrasto difficilmente può essere diretta, pianificata e programmata in tutti i dettagli, ma deve essere pensata e realizzata in maniera diversa con strumenti indiretti e trasversali. In sostanza il contrasto alla corruzione consente di combattere anche ’la cattiva amministrazione’ migliorando la funzionalità della pubblica amministrazione”, ha aggiunto Galtieri, osservando che ’’gli strumenti individuati sono già nei piani anticorruzione e nei piani trasparenza ma spesso incontrano difficolta di concreta attuazione per insufficienza delle risorse necessarie”.
M.