(Adnkronos) – “Percorso completato. Come vi avevo promesso, ho portato a termine il percorso di disintossicazione: lo ha certificato il servizio dipendenze dell’Asl. Torno a lavorare per voi cittadini che mi avete eletto sindaco: protrarre ancora l’impedimento temporaneo costituirebbe una mancanza di rispetto verso chi mi ha incaricato di guidare l’Amministrazione Comunale”. Così si è rivolto ai suoi concittadini con un post su Facebook Samuele Lippi (Pd), sindaco di Cecina (Livorno), che oggi è rientrato in Comune nonostante la contrarietà del suo partito. Nel luglio scorso Lippi aveva lasciato l’incarico per impedimento temporaneo per motivi di salute: il sindaco fu fermato da una pattuglia dei carabinieri per un controllo nella zona di Riparbella e nella sua auto venne trovata una piccola dose di cocaina. L’episodio era penalmente irrilevante ma ha portato alla sua segnalazione in prefettura e al ritiro della patente, che ora ha riottenuto. “In questo scorcio di consiliatura, se non vogliamo buttare all’aria anni di lavoro, abbiamo ancora molte cose da fare insieme: il porto, la comunità energetica ai laghetti della Magona, le nuove scuole comunali e le piazze della Cecina che verrà”, afferma Lippi a proposito degli impegni amministrativi. “Stamattina subito la prima firma: il rifacimento della maxi rotatoria alle Poste di Sa Pietro in Palazzi”, annuncia. “Poche parole, ora ripartiamo con i fatti”, conclude Lippi.
Lunedì scorso, con un’intervista a “La Nazione”, Samuele Lippi aveva anticipato il suo rientro in Comune con queste parole: “So di aver commesso un errore, sono il primo a riconoscerlo. Però ritengo che un errore non possa marchiare a vita una persona. Chiedo solo al Pd e alla giunta di parlare, aprire un confronto. Non intendo certo creare un problema a Cecina, ma fare la mia parte, sono stato votato dai cittadini per questo. Sto solo cercando di mantenere una promessa, non voglio stare mesi sul divano quando posso lavorare”.
Alle preoccupazioni del Pd locale, Lippi nella stessa intervista ha ribattuto: “Li capisco, ma non credo sia questo il problema. Penso che ci sia un ‘no’ più di sapore politico. In fondo io sono sempre stato un po’ ribelle, non sempre mi sono adeguato alle correnti e ora è l’occasione giusta per mettermi da parte. Il modo migliore per dimostrare che le mie sono supposizioni esagerate è quello di un confronto chiaro e diretto in assemblea con gli iscritti. Credo che di tutto questo dovremmo parlare, non fare finta di nulla. Mi piacerebbe dimostrare che i fatti di luglio sono stati certo un errore grave e chiedo di nuovo scusa, ma un incidente di percorso che ho analizzato e capito. Vorrei poter dimostrare che sono una persona affidabile”.