Giovedì il testo sulla legge elettorale arriva alla Camera, e prende forma la proposta racchiusa tra il Legalicum – lItalicum rivisto dalla Consulta – e la proposta di legge a prima firma Gian Mario Fragomeli del Pd. Tuttavia, per il Movimento 5 Stelle, aveva già commentato oggi Luigi Di Maio, il Legalicum resta “la base di partenza”, ma non trascurando di “lasciare il premio alla lista e non alla coalizione che è una ammucchiata che ha fatto cadere tutti i governi”. Più di un ipotesi, che trova trova i commenti favorevoli i deputati pentastellati. Danillo Toninelli ha affermato: “Prendiamo atto che, dopo la nostra apertura sulla legge elettorale, finalmente ilPdtramite Matteo Richetti concordi sul fatto chela nuova legge elettoraledovrà necessariamente garantire rappresentanza e governabilità al Paese”. Il suo collega Andra Cecconi tiene invece a ribadire che il M5S”è disposto ad aprire ad un dialogo nel luogo deputato, la commissione Affari costituzionali. Il Pd dice di volere un correttivo maggioritario, ma ce ne sono tanti aggiunge il componente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio – Il problema è che non ci dicono qual è il loro preferito”. Per Cecconi la proposta di legge Fragomeli – che prevede un doppio turno, senza ballottaggio, a cui possono accedere tutti i partiti che superano la soglia del 20% al primo giro – “presenta degli spunti interessanti, ma bisogna parlarne, possibilmente in commissione. Noi abbiamo preso come riferimento la proposta Fragomeli, arrivata per ultima ma ora quelli del Pd devono dirci se che questa è la loro proposta o se rappresenta solo Fragomeli. Altrimenti di che parliamo?”. Dal canto suo Ettore Rosato, capogruppo del Pd, osserva che “nell’inerzia di tutti partiti che hanno detto solo no,giovedì arriverà senz’altro un testo, ce ne facciamo carico insieme al relatore. Si può trovare una maggioranza con chi ci sta, con chi ha voglia di fare sul serio”. Una giornata proficua per una condivisione dintenti, quella tra M5s e Pd, fino a ieri di difficile sintonia, stamane invece Richetti ha aperto alla possibilità di un “terreno d’intesa” con i 5 Stelle a patto che “l’impostazione” della nuova legge elettorale, anche per le liste, “conservi un impianto maggioritario e che garantisca governabilità”. Dichiarazioni che hanno trovato da subito il plauso di un esponente di primissimo piano del Movimento, che aveva commenta: “Ci sembra buona. Se la strada è quella dell’impianto maggioritario con premio alla lista,noi ci siamo”. Commentando poi quanto affermato da Di Maio, Richetti ha aggiunto: “se il vicepresidente della Camera Di Maio e il M5S fanno sul serio e sono pronti ad assumersi fino in fondo la responsabilità di una legge elettorale condivisa, allora è possibile costruire in tempi rapidi un terreno di intesa. L’importante è che l’impostazione, anche per le liste, conservi un impianto maggioritario e che garantisca governabilità come chiesto dal segretario Renzi spiega Richetti –Nessun ritorno a logiche da ’proporzionale’e restituzione di un risultato chiaro rispetto alle scelte dei cittadini. Su questo siamo pronti ad un lavoro responsabile e proficuo”.
M.