In tema di minori non accompagnati, come accade per le decine di essi che quotidianamente approdano nel nostro paese con i barconi della speranza, da oggi cambia tutto. LItalia, nella figura del ministro Alfano, è il primo Paese a firmare uno specifico protocollo dintesa su questa drammatica questione. Come stabilito nella Prefettura di Palermo, ora il minore straniero che arriva da solo a bordo dei barconi, viene preso per mano’ ed accompagnato verso la maggiore età. Una novità assoluta il piano individualizzato di accompagnamento del minore, finora mai avvenuto. “Palermo si pone all’avanguardia con il primo protocollo di questo tipo su scala nazionale, realizzato in un momento non emergenziale”, sottolinea il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, tra i firmatari del protocollo, che ha espresso “apprezzamento per il risultato raggiunto, inserito nella più ampia politica di accoglienza offerta dalla città di Palermo. Accoglienza che non è solo fornire un tetto, un letto e dei pasti ma è anche fornire strumenti e reti di relazione sociale e sviluppo umano”. Come dicevamo, il protocollo di intesa, relativo alla presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, in gergo tecnico ’MSNA’, è stato firmato tra il Comune di Palermo, il Tribunale Civile di Palermo, il Tribunale per i Minorenni di Palermo, la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, la Questura di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, l’Ufficio Scolastico Regionale. Il lavoro di coordinamento è stato realizzato proprio dagli Uffici dell’Assessorato comunale alla Cittadinanza Sociale. Con una durata biennale, l’intesa assegna a tutte le istituzioni coinvolte dei compiti ben definiti, come la promozione e la tutela sostanziale ed effettiva del minore straniero non accompagnato fin dal momento in cui approda sul territorio italiano, attraverso la predisposizione di progetti individualizzati di accompagnamento; l’istituzione di un elenco di tutori volontari chiamati ad operare sul territorio della Città di Palermo; l’individuazione e la risoluzione delle criticità relative allidentificazione ed alleventuale accertamento della minore età, nonché quelle relative allo svolgimento dei rispettivi ruoli e alle comunicazioni interistituzionali nelladozione e nellattuazione degli ulteriori eventuali provvedimenti giudiziari. “Il protocollo segna un salto di qualità fondamentale nel campo dei diritti dei minori stranieri non accompagnati – dice il Presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale – Ammetto di avere sottovalutato, in un primo momento, questo protocollo di cui mi aveva parlato il giudice tutelare Fabio Pilato, poi studiandolo più in profondità, mi sono reso conto che è una intesa molto importante. Questo protocollo garantisce la formazione di un progetto di individualizzazione di accompagnamento. Perché venga realizzato occorre, però, una sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte. E un ruolo fondamentale lo assume in questo contesto l’ufficio del giudice tutelare”. Per Di Vitale il protocollo è “un primo momento organizzativo e l’importante realizzazione di una sinergia finora sconosciuta o attuata in modo artigianale. Ma è destinata a fallire se questa sinergia non viene messa pratica e, soprattutto, monitorata e implementata con ulteriori e dettagliati step organizzativi”. Va sottolineato che ad ora, solo a Palermo, sono oltre 1.700 i minori sotto tutela. Con una ’grande madre’, l’assessore alle Attività sociali Agnese Ciulla, che ha lavorato al protocollo, fin dal primo istante, con il giudice tutelare Fabio Pilato. Ed è proprio Pilato a firmare i provvedimenti di tutela per i minori.