Una lunga ed articolata indagine, iniziata addirittura nel 2015, culminata finalmente con larresto in flagranza di cinque persone (altre 30 denunciate), per detenzione di materiale pedopornografico. Il lungo lavoro, capillarmente svolto dagli uomini della polizia postale e delle comunicazioni di Firenze, ha portato allidentificazione di 44 cittadini italiani e all’individuazione di altri 120 infami, siti tra Europa, Stati Uniti e America Latina, tutti responsabili di aver condiviso in rete video e immagini dai contenuti pedopornografici ritraenti soggetti minori ben al di sotto dei 10 anni. Come dicevamo, il tutto è partito alla fine del 2015, da una segnalazione pervenuta nell’ambito del contrasto alla pedopornografia online, a seguito della quale gli investigatori del compartimento della polizia postale di Firenze, coordinati dal Cncpo del servizio di polizia postale e delle comunicazioni, hanno avviato una capillare attività sotto copertura, che ha consentito di acquisire evidenze a carico di un numero elevatissimo di utenti della rete che condividevano il turpe materiale attraverso programmi di file sharing. Su delega della Procura fiorentina, gli investigatori hanno alla fine ristretto il cerchio su un numero più limitato di cittadini italiani, nei confronti dei quali sono state effettuate perquisizioni domiciliari e personali, a conferma di quanto acquisito nel lungo periodo di investigazione coperta. I 30 denunciati e i 5 arrestati (tra i 27 e i 73 anni, tra disoccupati, pensionati, operai, professionisti, artigiani e dipendenti) abitano in Toscana, Lombardia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia.
M.