(Adnkronos) – “Sono emozionato, l’emozione quando sentirò l’inno ci sarà, senza dubbio. E’ una cosa che mi darà lo slancio necessario per stare su questa panchina”. Così Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale, nel corso della conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Macedonia del Nord, gara valida per la qualificazione a Euro 2024.
“Sopra ogni altra cosa c’è un atteggiamento da tenere -sottolinea Spalletti-. Non dobbiamo mai sentirci vittime e dobbiamo andare alla ricerca di ciò di cui abbiamo parlato tutta la settimana, poi si spera sempre che il risultato sia una conseguenza. Noi abbiamo dei calciatori forti nella nostra Nazionale, abbiamo tutto ciò che ci vuole per fare un buon calcio. Bisogna essere un po’ organizzati e su questo abbiamo speso molte ore del nostro tempo a Coverciano: dentro la corretta organizzazione c’è il fatto di lasciare spazio all’estro e alla fantasia del calciatori, queste cose non vanno mai ingabbiate. Nell’organizzazione la cosa difficile diventa non attaccare sempre o aspettare sempre, ma saper leggere i momenti della partita. L’importante è che tutti siano disponibili nell’essere un blocco squadra: ci saranno momenti in cui loro gestiranno la palla e noi dobbiamo essere nove giocatori al limite della nostra area. Bisogna far vedere un’idea di calcio che faccia innamorare tutti coloro che ci vogliono bene e hanno a cuore le sorti della Nazionale”.
“Gli infortuni di Chiesa e Pellegrini non spostano assolutamente niente, abbiamo a disposizione 30 giocatori per cui ci fidiamo di tutti loro e ce ne sono anche altri. E’ la prima volta che ho un presidente che mi prende tutti quelli che volevo e lo ringrazio di questo. Più tranquillo di così non potevo essere”, aggiunge Spalletti, a RaiSport. “Sono cose che dispiacciono ma abbiamo usato un metodo come se fossimo stati un club -spiega Spalletti-. Non abbiamo insistito, al primo avvertimento di piccoli fastidi li abbiamo lasciati liberi, potevamo anche tentare di recuperarli per la prossima partita, ma abbiamo deciso così anche perché abbiamo altri calciatori forti come Pellegrini e Chiesa”.